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    La fusione tra la Borsa di Londra e quella di Francoforte

    All’interno del gruppo anche Piazza Affari. L’accordo vale 30 milioni di dollari, ma l'eventuale Brexit potrebbe rimettere tutto in discussione

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Mar. 2016 alle 16:21 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:17

    La Borsa di Francoforte, Deutsche Boerse, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la fusione con la Borsa di Londra, London Stock Exchange, gruppo a cui fa capo anche Piazza Affari.

    La fusione alla pari tra le due maggiori borse europee per capitalizzazione vale 30 miliardi di dollari: gli azionisti del London Stock Exchange avranno circa il 45,6 per cento del nuovo gruppo mentre quelli di Deutsche Borse circa il 54,4 per cento.

    Dopo l’annuncio i titoli di entrambe hanno guadagnato più del 2 per cento. Secondo Londra e Francoforte l’operazione, grazie alle sinergie, potrebbe portare risparmi sui costi di 450 milioni di euro l’anno per il nuovo gruppo e benefici sostanziosi per gli investitori.

    La nuova grande borsa europea, con più di 3.200 aziende quotate e un valore in titoli scambiati di 5.200 miliardi di dollari, potrà fare più concorrenza alle Borse statunitensi e asiatiche. Nel 2007 la Borsa di Londra, Lse, aveva già incorporato Piazza Affari.

    Il gruppo sarà gestito da un board unitario composto paritariamente da membri dei consigli di amministrazione di Lse e Deutsche Boerse. Il chairman di Lse, Donald Brydon, sarà presidente della nuova compagnia, l’amministratore delegato di Deutsche Boerse, Carsten Kengeter, assumerà il ruolo di ceo e direttore esecutivo dopo la fusione.

    Secondo gli analisti tuttavia l’accordo potrebbe incontrare problemi quando sarà esaminato dai regolatori dell’Unione europea per vedere se possa configurarsi una situazione di monopolio.

    La fusione arriva in un momento delicato, con la Gran Bretagna che voterà a giugno al referendum per decidere sulla possibilità di uscire dall’Unione europea. Gli amministratori delegati dei due gruppi fanno sapere che nulla cambierebbe in caso di “Brexit”. 

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