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    Brasile, Bolsonaro come Trump: “Sposterò l’ambasciata a Gerusalemme”

    Credit: Afp

    "Israele è uno stato sovrano. Se decide la sua capitale, noi siamo d'accordo", ha affermato il neoeletto presidente del Brasile annunciando l'intenzione di trasferire la sede dell'ambasciata nella Città Santa

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 2 Nov. 2018 alle 14:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:25

    Lo aveva annunciato durante la campagna elettorale e ho la confermato, di nuovo. Jair Bolsonaro, il neoeletto presidente del Brasile, vuole spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

    “Israele è uno stato sovrano. Se decide la sua capitale, noi siamo d’accordo. Quando mi è stato chiesto durante la campagna se avrei spostato l’ambasciata se fossi stato eletto, ho detto di sì. Chi decide sulla capitale dello stato di Israele è Israele, non altre nazioni”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano Israel Ha-Yom.

    Non solo. Bolsonaro ha sottolineato l’intenzione di chiudere l’ufficio della rappresentanza palestinese a Brasilia. “Nessuna ambasciata dev’essere così vicina al palazzo presidenziale, quindi intendiamo spostarla. Non c’è altra soluzione”, ha detto ad Israel Ha-Yom.

    Inoltre, ha aggiunto che “la Palestina deve essere uno Stato prima di rivendicare il diritto di avere un’ambasciata”.

    Parole di approvazione sono arrivate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “Mi congratulo con il mio amico per la sua intenzione di trasferire l’ambasciata a Gerusalemme, un passo storico, corretto ed emozionante”, ha detto Netanyahu in un messaggio diffuso dal suo portavoce.

    Finora soltanto gli Stati Uniti e il Guatemala hanno trasferito l’ambasciata da Tel Aviv alla Città Santa. Nel dicembre 2017 il presidente Usa Donald Trump aveva dichiararato Gerusalemme la capitale d’Israele. Il giorno del contestato spostamento dell’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, il 14 maggio 2018, l’inaugurazione è stata circondata da un clima di forti tensioni in quanto la scelta del presidente degli Stati Uniti è stata interpretata come un implicito riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico.

    Il 16 maggio 2018 anche il Guatemala ha spostato la sua ambasciata, seguendo l’esempio degli Stati Uniti.

    Il 21 maggio è stata la volta del Paraguay, poi tornato sulle sue decisioni quando al governo è salito Mario Abdo Benitez. Lo scorso settembre, il nuovo presidente ha deciso di riportare la propria ambasciata a Tel Aviv.

    “Il Paraguay vuole contribuire a intensificare gli sforzi diplomatici regionali per raggiungere una pace ampia, equa e duratura in Medio Oriente”, aveva affermato il ministro degli Esteri Luis Alberto Castiglioni, aggiungendo che la decisione dell’ex presidente Horacio Cartes era stata “viscerale e senza giustificazione”.

    Il 16 ottobre l’intenzione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele era venuta anche dall’Australia, quando il primo ministro Scott Morrison aveva annunciato l’intenzione di trasferire l’ambasciata nella Città Santa.

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