Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Microsoft traduce per sbaglio Daesh con Arabia Saudita

    Il servizio di traduzione automatica del motore di ricerca Bing, di proprietà di Microsoft, ha commesso un errore, scatenando la rabbia dei funzionari governativi di Riad

    Di TPI
    Pubblicato il 31 Ago. 2016 alle 12:21 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:27

    Nei giorni compresi tra il 25 e il 26 agosto, numerosi utenti sauditi hanno denunciato sui vari social network (in particolare su Twitter) che digitando la parola “Daesh” – ossia l’acronimo arabo del sedicente Stato Islamico corrispondente a Dawlat al-Islamiyah f’ al-Iraq w Belaad al-Sham – sulla barra di Bing Translate e procedendo con la traduzione nella lingua inglese del termine, veniva fuori la parola Arabia Saudita. 

    L’errata associazione ha provocato la rabbia da parte dei funzionari sauditi, che sui social media hanno denunciato l’accaduto invitando a boicottare tutti i prodotti della Microsoft. Ma l’errore è diventato immediatamente virale e ha scatenato la protesta pubblica. 

    Il colosso dell’informatica è stato costretto a chiedere scusa pubblicamente, dopo l’errore accertato. Il vicepresidente di Microsoft per l’Arabia Saudita, il dottor Mahmoud Najjar, ha dichiarato: “Come dipendente della Microsoft, mi scuso personalmente con il grande popolo saudita e con tutto il paese, caro a tutti noi, per questo errore non intenzionale”. 

    Najjar ha poi spiegato all’Huffington Post Arabia che probabilmente l’errore è stato causato dal risultato di traduzioni crowdsourcing di Bing Translate, il quale promuove traduzioni alternative dopo aver ricevuto un suggerimento da mille utenti. Ciò significa che senza la correzione manuale è possibile manipolare il sistema e sostituire la traduzione corretta con una alternativa. 

    Il vicepresidente ha precisato che l’azienda ha aperto un’indagine per accertare le dinamiche di quanto successo. L’errore è stato corretto entro poche ore con la garanzia che non si sarebbe più ripetuto. Dopo questo episodio, la reputazione di Microsoft in Arabia Saudita è in calo drastico. 

    Il 26 giugno scorso, il vice principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha firmato un accordo con Microsoft con l’intento di implementare la formazione informatica ad alti livelli della nuova generazione di giovani sauditi, come uno degli obiettivi del piano economico soprannominato Saudi 30 Vision.

    In quel frangente è stato siglato un memorandum d’intesa fra bin Salman e il Ceo di Microsoft per l’Arabia Saudita, Satya Nadella, che sottoscrive il raggiungimento di determinati obiettivi, primo fra tutti accelerare il processo di trasformazione digitale nel Regno.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version