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    Belgio, il premier annuncia le sue dimissioni: governo in crisi per la firma del Global compact

    Charles Michel

    Il partito di destra N-VA ha deciso di abbandonare la coalizione di governo guidata da Michel dopo l'approvazione del Global compact, lanciando anche sui social una campagna contro il patto Onu sui migranti 

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 19 Dic. 2018 alle 08:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:44

    Il primo ministro del Belgio, Charles Michel,  ha presentato le sue dimissioni al re Filippo il 18 dicembre 2018.  Dopo l’approvazione del Global compact, firmato da Michel a Marrakech , il governo si era spaccato tra chi appoggiava il patto Onu sui migranti e chi invece si era dichiarato contrario, primi fra tutti i nazionalisti fiamminghi.

    “Prendo la decisione di presentare le mie dimissioni e la mia intenzione è di recarmi immediatamente dal re”, con queste parole il premier Michel ha annunciato la sua intenzione di farsi da parte, minacciato anche da una mozione di sfiducia che l’opposizione di sinistra era pronta a presentare.

    Il re Filippo tuttavia si è riservato di accettare le dimissioni del primo ministro solo dopo il giro di consultazioni in programma con tutte le forze politiche del paese.

    Se il governo dovesse effettivamente crollare, i cittadino del Belgio potrebbero tornare alle urne in  all’inizio del 2019, in anticipo sulla scadenza naturale del governo prevista per il 26 maggio 2019.

    La crisi politica è stata causata dalla New Flemish Alliance (N-VA): il partito di destra ha deciso di abbandonare la coalizione di governo guidata da Michel dopo l’approvazione del Global compact, lanciando anche sui social una campagna contro il patto Onu sui migranti.

    Inoltre, prima che il premier desse le sue dimissioni, i partiti di opposizione di sinistra e i Verdi avevano annunciato che avrebbero chiesto un voto di fiducia sul nuovo governo di minoranza. Il premier Michel si era però opposto, per poi annunciare che avrebbe rinuciato alla sua carica.

    Il primo ministro ha cercato di convincere la Camera dei rappresentanti a sostenere le riforme del governo e si è detto pronto a lavorare con l’opposizione, ma non ha ottenuto il sostegno sperato.

    La legge di Bilancio del 2019 è stato uno degli argomenti che, insieme al Global compact, hanno portato all’attuale crisi di governo.

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