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    Il pianto disperato di una bambina siriana ferita da una bomba

    Nelle ultime settimane la città siriana di Talbiseh, a dieci chilometri da Homs, è stata colpita da frequenti raid aerei

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Ott. 2016 alle 08:54 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:01

    Il volto coperto di polvere e impregnato di sangue, così come i vestiti che indossa, e lo sguardo terrorizzato di una bambina siriana di otto anni sono stati catturati in un breve video girato all’interno di un ospedale nella città di Talbiseh, dieci chilometri a nordovest di Homs, in Siria. 

    La bambina, di nome Aya, piange disperata alla ricerca del padre, anche lui rimasto ferito nell’ennesimo attacco aereo sferrato lunedì 10 ottobre dalle forze governative siriane sulla città di Talbiseh. 

    Tra i singhiozzi e le urla, Aya chiama “Baba” (papà) più volte, mentre alcuni infermieri intenti a medicarla cercano di tamponare una ferita alla testa e asciugare il sangue rappreso sul viso. 

    Come lei stessa racconta a uno degli infermieri, è rimasta intrappolata sotto le macerie della sua abitazione dopo il bombardamento di lunedì, che ha ucciso due civili e provocato diversi feriti, tra cui alcuni neonati.

    Il video e le immagini raffiguranti la bambina sono stati diffusi online da un gruppo di attivisti locali. Nel breve filmato si sente in sottofondo la voce di un uomo che domanda alla piccola che cosa sia accaduto. “Dove eravate quando è successo?” chiede l’infermiere. “A casa, ma il tetto è caduto sopra di noi”, risponde Aya, mentre continua a piangere. 

    Tutta la sua famiglia è rimasta intrappolata sotto le macerie dell’abitazione in cui vivevano, ma nessuno ha riportato gravi ferite e dopo poche ore la bambina ha potuto riabbracciare il padre, la madre e i tre fratelli più piccoli, come riportato da alcuni attivisti locali con un post su Facebook.

    (Il post su Facebook del profilo Syria Charity che annuncia che Aya sta bene)

    La famiglia della bambina è ora alla ricerca di un posto dove stare, perché la loro casa è rimasta completamente distrutta nel raid di lunedì, secondo quanto riferito da un portavoce del gruppo di attivisti locali. 

    La città di Talbiseh è stata colpita duramente da molti attacchi aerei nelle ultime settimane, nonostante a dicembre 2015 si fosse raggiunto un accordo di tregua tra i gruppi ribelli e le autorità locali. 

    Nel mese di settembre, la città, che ha una popolazione di circa 84mila abitanti, ha ricevuto degli aiuti umanitari per la prima volta da luglio. 

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