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    L’Avvocato generale della Corte Ue: “Londra può revocare in modo unilaterale la Brexit”

    L'opinione espressa dall'Avvocato generale non è vincolante per i giudici della Corte europea, ma potrebbe avere un impatto importante sul voto dell'11 dicembre

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 4 Dic. 2018 alle 10:54 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 17:20

    L’Avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione Europea ha affermato che il Regno Unito ha il diritto di revocare in modo unilaterale la Brexit.

    “La notifica dell’articolo 50 del Trattato sull’intenzione di ritirarsi dall’Ue può essere revocata unilateralmente a certe condizioni”, ha spiegato l’avvocato generale Campos Sanchez-Bordona.

    L’opinione espressa dall’Avvocato generale non è vincolante per i giudici della Corte europea, ma potrebbe avere un impatto importante sul voto dell’11 dicembre, quando la Camera dei Comuni si esprimerà sull’accordo raggiunto da Theresa May con l’Ue.

    Secondo l’Avvocato generale, la revoca unilaterale della Brexit deve essere notificata da un atto formale al Consiglio europeo ed essere in regola con le norme costituzionali nazionali. Il Regno Unito quindi può presentare la revoca solo dopo aver avuto l’autorizzazione da parte del Parlamento.

    L’Avvocato generale ha anche sottolineato che non c’è un limite temporale alla possibilità di revoca.

    Il parere dell’Avvocato si pone così in diretto contrasto con gli argomenti di Commissione e Consiglio Ue, secondo cui la revoca può avvenire solo sulla base di una decisione unanime del Consiglio europeo.

    Una procedura di questo tipo infatti aumenterebbe i rischi che lo Stato membro lasci l’Ue contro la sua volontà perché il diritto di ritirarsi o rimanere nell’Ue non sarebbe più soggetta al suo controllo, alla sua sovranità e alle sue norme costituzionali.

    “L’articolo 50 del trattato che prevede le procedure di ritiro dall’Ue è un’espressione del principio di rispetto per le identità nazionali degli Stati membri che permette loro di ritirarsi se considerano che questa identità nazionale è incompatibile con l’appartenenza all’Ue”, ha detto l’Avvocato.

    Allo stesse tempo è importante che non si creino ostacoli alla continua appartenenza all’Unione: se uno Stato membro decide di uscire deve poter cambiare idea, così da poter favorire un avanzamento del processo di integrazione.

    Dopo il parere dell’Avvocato, la questione passa adesso all’esame della Corte europea, che potrebbe giungere a una sentenza definitiva sulla possibile revoca unilaterale della Brexit nei prossimi mesi.

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