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    Francia, l’ultradestra progettava un attentato contro Macron: sei arresti

    Credit: Afp

    La procura ha aperto un'indagine per "associazione criminale terroristica". Non sono ancora noti i dettagli della "violenta azione" che gli arrestati avrebbero messo in atto contro il presidente

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 6 Nov. 2018 alle 17:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:51

    Sono state fermate in Francia sei persone accusate di volere organizzare “un’azione violenta” contro il presidente Emmanuel Macron. Secondo quanto riferiscono i media francesi, sarebbero legati a movimenti di estrema destra ma non si hanno ancora dettagli sulla natura del piano che avrebbero dovuto mettere in atto.

    Stando alla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi), gli arresti sono stati compiuti a Ise’re, a Ille-et-Vilaine e a Moselle.

    La procura ha aperto un’indagine per “associazione criminale terroristica” e, ha reso noto un funzionario, si sta occupando di esaminare il piano degli arrestati, “ancora vago e non ben definito” e che “prevedeva azioni violente contro il presidente della Repubblica”.

    Nel luglio 2017, un 23enne di estrema destra era stato accusato di aver complottato per assassinare Macron alla parata militare alla Bastiglia a cui il leader francese aveva partecipato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’uomo, arrestato all’interno della sua abitazione, aveva confessato agli investigatori che voleva uccidere Macron durante la parata del 14 luglio a Parigi, insieme a “musulmani, ebrei, neri e omosessuali”.

    Martedì 6 ottobre 2018, nell’ambito delle celebrazioni per il centesimo aniversario della Grande guerra, Macron ha visitato tre luoghi simbolici dei massacri avvenuti nel corso del primo conflitto mondiale, tra cui Verdun. Si tratta della terza tappa di un percorso commemorativo, iniziato domenica 4 novembre, nel quale il presidente francese vuole ribadire la sua posizione contro i nazionalismi.

    Intervenuto a Europe 1, Macron ha denunciato “l’assurdità di questi conflitti, l’assurdità di un nazionalisto belligerante” e ha puntato il dito contro il ritorno, all’interno di un’Europa sempre più frantumata, dei partiti che “giocano sulle paure”.

    Nell’intervista, Macron ha chiesto di ascoltare queste paure, compresa quella per “un’Europa ultraliberale che non consente più alle classi medie di vivere bene: abbiamo bisogno di un’Europa che protegga ulteriormente i salariati, che sia meno aperta ai venti”.

    E quanto alla paura dei migranti, ha aggiunto che occorre “dare risposte vere, con i nostri principi, concedendo l’asilo a coloro che devono essere protetti, con una politica di sviluppo, sicurezza e protezione delle nostre frontiere”.

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