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    L’attacco di Trump all’Fbi sul Russiagate rischia di condurre gli Stati Uniti a una crisi istituzionale

    Il presidente statunitense Donald Trump. Credit: Saul Loeb

    Il presidente ha attaccato il federal bureau dopo la pubblicazione di un rapporto che mette in discussione le indagini sul Russiagate

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 5 Feb. 2018 alle 16:05 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:23

    “L’Fbi è diventato uno strumento in mano ad attori politici anti-Trump. Questo è inaccettabile in una democrazia e dovrebbe allarmare tutti quelli che vogliono un Fbi che non sia di parte”.

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    Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, getta benzina sul fuoco dello scontro tra il capo della Casa Bianca e il bureau.

    Trump ha citato con una serie di tweet, pubblicati tra il 3 e il 4 febbraio, il rapporto realizzato da membri repubblicani del Congresso e pubblicato dal Wall Street Journal, in cui viene messo sotto accusa l’operato dell’Fbi nelle indagini sul Russiagate.

    “L’Fbi non è stato onesto col Congresso nascondendo molti dei fatti agli investigatori”, le parole pubblicate sul social network del presidente, che continua: “Le quattro pagine rese pubbliche venerdì riportano fatti inquietanti su come l’Fbi sembra essere stato usato per influenzare le elezioni del 2016 e il periodo successivo”.

    Secondo il tycoon, l’Fbi non avrebbe avvertito le autorità riguardo al dossier realizzato da Hillary Clinton per screditarlo durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali.

    Da parte sua, l’Fbi ha replicato definendo quelle di Trump come accuse “sbagliate” e tali da provocare danni soprattutto nel lungo termine, compromettendo la capacità dell’agenzia di rimanere indipendente.

    La tensione è ormai giunta alle stelle, anche in considerazione della possibilità che Trump possa licenziare il procuratore speciale Robert Mueller o il viceministro della giustizia Rod Rosenstein, ponendo di fatto fine alle indagini sul Russiagate.

    “Il Paese precipiterà in una crisi costituzionale”, fanno sapere i vertici del partito democratico statunitense.

    In particolare il senatore Dick Durbin ha dichiarato: “Se i repubblicani aiuteranno il presidente a porre fine alle indagini di fatto diranno agli americani che c’è un uomo al di sopra della legge. Non lo permetteremo”.

    Leggi anche: A che punto è il Russiagate in attesa dell’interrogatorio di Trump

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