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    Cosa fare se ci si ritrova in mezzo a un attacco terroristico

    Credit: Reuters/Pedro Madueno

    Ecco alcuni accorgimenti da prendere se ci si ritrova coinvolti in un attentato, utili sia nella propria città che mentre si è in viaggio all'estero

    Di TPI
    Pubblicato il 19 Ago. 2017 alle 10:24 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:52

    È impossibile ridurre a zero il rischio di attacchi terroristici, ma esistono degli accorgimenti utili da prendere se ci si ritrova sulla scena di un attentato. Le norme da rispettare seguono i semplici principi dello “scappa, nasconditi e dai l’allarme”. 

    Sembra facile a dirsi, meno a farsi, ma la prima cosa è cercare di non farsi prendere dal panico. Secondo le autorità chiunque si trovi coinvolto in una sparatoria dovrebbe immediatamente individuare le vie di fuga disponibili, convincendo anche chi si dovesse trovare vicino a scappare, ma senza farsi rallentare dall’indecisione degli altri.

    Se la fuga risultasse eccessivamente pericolosa, la soluzione migliore sarebbe quella di trovare un buon nascondiglio e non di fingersi morti, per evitare di essere scoperti e presi come ostaggi.

    All’interno del nascondiglio, bisogna ricordarsi di togliere la suoneria a qualunque dispositivo elettronico si stia portando con sé, contattando immediatamente le autorità.

    Cerca quindi una via d’uscita. Esiste un modo veloce per uscire? Se sì raggiungilo in silenzio e rapidamente, gli altri ti seguiranno. 

    Ecco un video dell’antiterrorismo britannico su come sopravvivere a un attentato compiuto in un luogo affollato.

    Il filmato segue i consigli elaborati da oltre 100 esperti e accademici britannici e pubblicati in una recente guida per gli operatori della sicurezza del paese.

    Una volta che si è fuori pericolo, guardatevi di nuovo intorno per rendervi conto se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto e poi cercate le forze dell’ordine. Appena possibile lasciate l’area, dal momento che potrebbe seguire un altro attacco.

    Mail, telefonate, sms, chat e altri mezzi di comunicazione ancora sono degli ottimi metodi per far sapere alle forze di sicurezza dove ci si trova, dove sono precisamente gli attentatori e se ci sono o meno degli ostaggi coinvolti nell’assalto. Appena possibile mandate un messaggio ad amici e familiari per non farli preoccupare inutilmente.

    Dato che in una retata ci può essere molta confusione, i civili devono tenere le mani in vista ed evitare movimenti bruschi, per non essere scambiati per attentatori. Devono inoltre essere disposti a fare quanto richiesto dalla polizia senza opporre la minima resistenza e tenersi pronti a scappare durante l’evacuazione.

    E soprattutto non atteggiarsi a eroi: se c’è un’esplosione bisogna buttarsi per terra. Se possibile, trovare riparo dietro qualcosa. Bisogna essere pronti a muoversi velocemente. Se voi e il vostro gruppo state bene, controllate se intorno a voi c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto. 

    Alcuni consigli se ci si trova in mezzo a un attentato mentre si è in viaggio lontani da casa: 

    Per i viaggiatori all’estero rimanere informati è più difficile, soprattutto se non si parla la lingua del posto o non si ha familiarità con i media locali. Spesso si è chiamati a prendere decisioni difficili su cosa fare o dove andare in tempi brevissimi. 

    1. Pianificate i vostri movimenti in anticipo 

    I viaggiatori dovrebbero avere un piano di emergenza, ancora prima di uscire di casa. Condividere il proprio itinerario con la famiglia o con i colleghi di lavoro in modo che si possa essere rintracciati se non si hanno notizie. Se si è cittadini americani è possibile iscriversi allo Smart Traveler Enrollment Program (Step) che aiuterà i funzionari dell’ambasciata e i familiari a entrare in contatto coi viaggiatori in caso di emergenza. I cittadini italiani possono registrare il proprio viaggio sul sito dell’unità di crisi della Farnesina Viaggiare sicuri.

    2. Non intasate le linee telefoniche

    Durante gli attentati le comunicazioni di solito sono difficili. Questo è accaduto anche a Barcellona durante l’attacco sulle Ramblas del 17 agosto 2017, dove le autorità catalane hanno chiesto di limitare l’uso del telefono per non affollare le reti. Chi si occupa di gestione delle crisi porta spesso con se un telefono satellitare, per non rischiare di rimanere isolato. Questa potrebbe essere una soluzione anche per tutti gli altri. 

    3. Trovate un rifugio sicuro

    In mezzo alla confusione durante o dopo un attacco, i viaggiatori dovrebbero tornare al proprio albergo prendendo un taxi, senza utilizzare i mezzi pubblici. Gli hotel offrono ai viaggiatori disorientati una risorsa preziosa: la reception. Il personale dell’albergo di solito è ben attrezzato per aiutare gli ospiti a capire la situazione e a trovare una soluzione.

    4. Rimanete sintonizzati

    Essere sempre aggiornati con le ultime notizie attraverso i media e le autorità locali. A Barcellona, la protezione civile catalana ha postato annunci utili, in lingua inglese, su Facebook e Twitter, pubblicando anche un numero di emergenza per i turisti stranieri.

    Se non è possibile trovare informazioni locali nella propria lingua, è bene mettersi in contatto con il ministero degli Affari esteri del proprio paese, in particolare affidandosi alla rete consolare italiana se ci si trova in Europa e negli Stati Uniti o alle ambasciate di altri stati membri dell’Unione europea, in quei paesi in cui non è presente una stabile rappresentanza diplomatica italiana.

     5. Siate pazienti

    Spesso le compagnie aeree si trovano in stato di totale confusione a causa dei voli cancellati e da riprogrammare. Siate pazienti. Il modo migliore a volte è prendere una macchina, guidare fino alla città più vicina che presenti un aeroporto e imbarcarsi lì.

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