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    Putin punta il dito sull’Ucraina: “Attacco al ponte di Crimea è atto di terrorismo”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 10 Ott. 2022 alle 07:37

    Convocata per oggi una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza russo alla luce dell’esplosione che ha fortemente danneggiato il ponte che collega la Crimea al Paese: vi parteciperà anche Vladimir Putin, che ha puntato il dito contro i servizi segreti ucraini Sbu per quello che ha definito un “atto di terrorismo”. “Non ci sono dubbi – ha detto lo Zar nella sua prima uscita pubblica dopo i fatti – che si tratti di un atto di terrorismo che aveva lo scopo di distruggere un’infrastruttura civile di importanza critica per la Federazione russa”.

    Secondo il resoconto del capo del comitato investigativo della Federazione Russa, Alexander Bastrykin, alla preparazione dell’attacco avrebbero partecipato anche “cittadini russi e stranieri”. Il servizio di sicurezza russo fa sapere di aver rilevato un “aumento significativo” del numero di attacchi alle regioni di confine della Federazione Russa: oltre 100 nelle regioni di Bryansk, Belgorod e Kursk. Nel corso della riunione di oggi a Mosca si deciderà anche come rispondere a quanto accaduto: una prima rappresaglia c’è già stata a Zaporizhzhia, dove un raid missilistico ha fatto 13 morti, tra i quali un bambino, e una novantina di feriti fra i civili.

    Sull’attacco al ponte punta sulla pista ucraina anche il New York Times, che cita come fonte un alto funzionario ucraino. Il camion bomba esploso due giorni fa sull’infrastruttura strategica sarebbe passato per Bulgaria, Georgia, Armenia, Ossezia del Nord e per la regione russa di Krasnodar. Il conducente, secondo la versione delle fonti russe dell’indagine, citate su Telegram dall’ex consigliere del presidente Vladimir Putin, Serghei Markov, non era a conoscenza dell’esplosivo caricato sul suo mezzo: l’autista aveva ricevuto un ordine per il trasporto di merci via internet e l’esplosivo sarebbe stato nascosto tra i materiali che gli sono stati consegnati. Intanto l’agenzia di stampa ucraina Unian ha segnalato oltre 5 chilometri di coda di cittadini che cercano di lasciare la Crimea. “Si è formata una coda di diverse centinaia di auto davanti al ponte di Crimea. Gli autisti con passeggeri stanno per ore negli ingorghi e aspettano l’opportunità di lasciare il territorio della penisola. Le auto vengono ispezionate e dal luogo viene riferito che nessuno è autorizzato a partire”.

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