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    Usa, attacco con machete nella casa di un rabbino: almeno 5 feriti. Arrestato l’attentatore

    L'attacco è avvenuto a Monsey, intorno alle 21.50 locali di sabato 28 dicembre durante la festa per la settima giornata delle celebrazioni di Hannukah

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 29 Dic. 2019 alle 07:33 Aggiornato il 29 Dic. 2019 alle 08:04

    Un attacco antisemita compiuto nella casa di un rabbino a Monsey, 50 chilometri a nord di New York, fa scattare il panico durante la festa per la settima giornata delle celebrazioni di Hannukah. L’attacco è avvenuto intorno alle 21.50 locali di sabato 28 dicembre.

    Secondo le prime ricostruzioni, un uomo con il volto coperto e armato di machete ha ferito almeno 5 persone, tutti ebrei chassidisti, di cui due sono in condizioni gravi.

    Tutti i feriti sono stati trasportati dalla polizia in un ospedale non lontano dall’abitazione del rabbino.

    Un testimone, Aron Kohn, ha raccontato alla Cnn di aver visto il sospettato entrare in casa e tirare fuori un coltello.

    “Ha detto qualcosa ma non sono riuscito a sentire quello che ha detto”, ha detto Kohn, aggiungendo che c’erano almeno 100 persone in casa e “il rabbino stava accendendo la candela”.

    L’attentatore sarebbe stato fermato dalla polizia dopo un tentativo di fuga nella zona di Harlem.

    Mentre la polizia sta intanto eseguendo un mandato di perquisizione in un’abitazione a Greewnwood Lake, località non lontana da Monsey. Probabilmente la casa del sospetto dell’attentato.

    In un primo momento si è parlato di un attacco in una sinagoga, ma successivamente l’Orthodox Jewish Public Affairs Council ha precisato in un tweet che è stata presa di mira l’abitazione di un rabbino.

    L’episodio si inserisce in una serie di attacchi antisemiti che si sono verificati negli ultimi giorni a New York: incidenti che hanno fatto alzare la guardia e rafforzare i controlli di polizia nell’area di Brooklyn, quella più colpita.

    Il Governatore di New York Andrew Cuomo ha affermato che la pugnalata è “l’ultima di una serie di attacchi contro membri della comunità ebraica a New York questa settimana”.

    “Voglio essere chiaro: l’antisemitismo e l’intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio”, ha aggiunto Cuomo in una nota”.

    Il presidente israeliano, Reuven Rivlin si è detto “scioccato e indignato” per l’attacco in casa del rabbino a New York.

    “Preghiamo per la rapida ripresa dei feriti. L’aumento dell’antisemitismo non è solo un problema degli ebrei o dello Stato di Israele. Dobbiamo lavorare insieme per affrontare questo male, che sta rialzando la testa ed è una vera minaccia in tutto il mondo”, si legge in na nota diffusa diffusa dalla presidenza israeliana e riportata dalla Cnn.

    Secondo uno studio della Anti-Defamation League, la violenza contro gli ebrei negli Stati Uniti è in continua crescita: nel 2018 ci sono stati 1.879 attacchi contro gli ebrei, e 59 sono stati vittime di aggressione fisica nel corso di 39 incidenti separati (tra cui le 13 persone uccise o ferite nel massacro di Pittsburgh). Nel 2017, le persone colpite da aggressioni fisiche erano state 21, nel corso di 19 incidenti.

    Inoltre, secondo il rapporto, 249 episodi antisemiti avvenuti lo scorso anno sono stati collegati a gruppi o ideologie estremiste, segnando un aumento del 13% rispetto agli anni precedenti e ai massimi dal 2004.

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