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    Il Lussemburgo contro Budapest: l’Ungheria dovrebbe essere espulsa dall’Ue

    Il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn ha riservato parole durissime al governo di Viktor Orban per via delle sue controverse politiche contro i migranti

    Di TPI
    Pubblicato il 13 Set. 2016 alle 12:17 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:04

    Probabilmente l’hanno pensato in molti negli ultimi mesi, ma solo il ministro degli Esteri del piccolo granducato del Lussemburgo, Jean Asselborn, lo ha detto a voce alta: l’Ungheria dovrebbe essere espulsa dall’Unione Europea (nella quale è entrata nel 2004) a causa delle sue durissime politiche anti-migranti, inclusa quella di erigere un muro di filo spinato lungo 175 chilometri e pattugliato da una forza di 10mila uomini, che vanno contro ogni valore dell’Unione.

    La dichiarazione di Asselborn è stata raccolta dal quotidiano tedesco Die Welt martedì 13 settembre 2016. “Non possiamo permettere che i valori fondamentali dell’Unione Europea siano infranti in modo tanto grave”, ha detto il ministro lussemburghese a pochi giorni dal vertice Ue di Bratislava.

    “Chiunque, come l’Ungheria, che costruisce barriere contro i rifugiati di guerra o viola la libertà di stampa e l’indipendenza del sistema giudiziario dovrebbe essere temporaneamente, o anche definitivamente escluso dall’Ue”, ha dichiarato Asselborn in un durissimo attacco contro il governo di destra di Viktor Orban.

    (Soldati ungheresi pattugliano la barriera di filo spinato lungo il confine meridionale del paese. Credit: Laszlo Balogh. L’articolo prosegue sotto l’immagine)

    Il primo ministro ungherese ha sollevato le critiche dei partner europei con la sua retorica incendiaria e xenofoba contro i migranti e la costruzione di una barriera di filo spinato lungo il confine meridionale del paese per tenerli fuori.

    Orban ha anche invitato i suoi cittadini a votare contro le quote di distribuzione dei rifugiati tra i paesi membri in un referendum che si terrà il prossimo 2 ottobre.

    Asselborn ritiene quindi che l’unica soluzione per preservare l’integrità e i valori dell’Ue sia quella di escludere chi non vi si conforma, e ha aggiunto che sarebbe utile cambiare le regole sulla sospensione dei singoli membri che al momento può essere decisa solo con un voto unanime.

    Il ministro degli Esteri lussemburghese non ha certo usato mezzi termini nel criticare il trattamento riservato dagli ungheresi ai migranti: “L’Ungheria non è lontana dal dare l’ordine di sparare ai rifugiati”.

    Insomma, il vertice di Bratislava promette toni tutt’altro che cordiali e comunitari. E il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto non ha mancato di replicare al collega in modo altrettanto secco: “Asselborn ha da tempo lasciato i ranghi della credibilità politica, è un uomo frivolo e frustrato, che ha parlato in tono paternalistico e arrogante”.

    Ma anche Human Rights Watch ha chiesto all’Europa di procedere contro Budapest dopo aver documentato abusi nei confronti dei richiedenti asilo che infrangono gli obblighi legali dell’Ungheria sotto il diritto europeo e quello internazionale.

    Leggi anche: Ecco come l’Ungheria chiude le porte in faccia ai migranti

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