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    “L’Ucraina è solo il primo tassello, Putin punta a ricostruire l’Unione Sovietica”: parla Alan Friedman

    Di Roberto Sciarrone
    Pubblicato il 26 Feb. 2022 alle 08:00 Aggiornato il 26 Feb. 2022 alle 09:17

    L’invasione dell’Ucraina, da parte della Russia, ha precipitato l’Europa nella più grave crisi militare dalla fine della Seconda guerra mondiale. Lanciati oltre 300 missili contro circa 70 obiettivi, si contano già più di cento vittime. È iniziata la battaglia di Kiev. Alan Friedman, ieri ha parlato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: “Putin è l’aggressore. Lui ha scelto questa guerra e ora, lui e il suo paese ne subiranno le conseguenze”. Dalle sanzioni ai piani di difesa Nato, cosa ne pensa della risposta americana all’invasione russa dell’Ucraina?
    Credo che le sanzioni finanziarie rappresentino le prime risposte ma gli americani risponderanno con importanti “tagli” al sistema Swift, mirando a colpire gli oligarchi russi e le banche russe. Credo però che Putin abbia messo in conto queste sanzioni, siamo davanti a un tentativo di rovesciare attraverso la guerra un governo eletto in maniera democratica, questo non è accettabile nell’Europa del 2022 e invece sta accadendo davanti ai nostri occhi.

    Riuniti nuovamente i vertici della Nato, intanto il Pentagono ha inviato altri 7mila soldati in Germania, portando il totale a 100mila soldati di stanza in Europa. Biden ha anche annunciato attacchi cyber di grande portata. Come valuta, dal punto di vista militare, queste mosse?
    L’Ucraina non è un paese della Nato, per cui l’alleanza atlantica non può inviare soldati in territorio ucraino, invia aiuti, solidarietà e applica sanzioni. Purtroppo questo non può bastare. Sono molto preoccupato delle intenzioni di Mosca rispetto agli avvertimenti rivolti a paesi come la Finlandia e la Svezia di non aderire alla Nato nel prossimo futuro per non creare problemi politici e militari, questo è davvero grave. Da un punto di vista militare l’invasione militare russa in Ucraina è chiara: è in corso un tentativo di rovesciare il governo di Kiev, vedo però un popolo ucraino coraggioso che cerca di difendersi però credo che senza l’intervento della Nato prevarrà militarmente Putin.

    Trent’anni fa a guerra fredda ormai conclusa l’Occidente si è preoccupato di mitigare il suo entusiasmo, celebre la frase dell’allora presidente Usa George H.W. Bush a Michail Sergeevič Gorbačëv: “Non mi sono messo a saltare sul muro di Berlino”. La Nato in questi anni è stata rafforzata, è questo un dato di fatto che, tradotto in numeri, ha visto aumentare la copertura territoriale in particolar modo verso l’Europa dell’Est (almeno 1000 chilometri). Trent’anni fa l’Alleanza condivideva con la Russia solo una piccola frontiera all’estremo Nord della Norvegia, oggi comprende gli Stati Baltici (a circa 200 chilometri da San Pietroburgo) e degli otto Stati che facevano parte del Patto di Varsavia sette sono entrati nell’alleanza atlantica. Inoltre, al vertice di Bucarest del 2008 Washington ha convinto gli altri paesi Nato a dichiarare che l’Ucraina e la Georgia sarebbero entrate nell’alleanza. Biden e la Nato possono impedire a Putin di conquistare l’Ucraina? Sedotta prima dagli Stati Uniti e poi abbandonata?
    È troppo tardi per fermare la marcia russa verso la conquista dell’Ucraina. Nelle ultime ore lo stesso Putin si è rivolto all’establishment militare ucraino chiedendo loro di far fuori il loro presidente Zelens’kyj e negoziare. Molto grave, credo che il premier Mario Draghi abbia ragione quando parla di un piano premeditato, ingiustificato e ingiustificabile. 

    Infine la Cina. Xi ieri non ha condannato Putin e non ha usato la parola “invasione”. Cosa significa nel complesso lessico geopolitico cinese?
    Credo che la Cina sia in una posizione molto delicata, da un lato tiene d’occhio la crisi in Ucraina pensando al suo futuro e all’ipotesi di annettere l’isola di Taiwan e dall’altra credo che usi il conflitto per essere critica nei confronti della Nato e questo non è un buon segno. Credo che però sia prematuro pensare che sia già in atto un grande accordo geopolitico Russia – Cina. La realtà è che Putin per sopravvivere deve vendere il gas alla stessa Europa che sta attaccando.

    Putin si fermerà a Kiev?
    Io onestamente temo che se Putin prendesse l’Ucraina, come ha preso la Crimea senza sufficienti ripercussioni si fermerà per poi puntare su altri paesi non Nato ma comunque ai confini con la Russia. Io temo che il disegno che ha in mente Putin sia quello di ricostituire l’Unione Sovietica anche se per lui sarà molto costoso inseguire quest’idea e già tenere sotto la sua sfera politica la stessa Ucraina.

    Evidentemente il disegno geopolitico di Putin non è governato da una logica economica ma da un neo imperialismo poco aderente alla realtà. Tutto, nella sua azione, punta a far esplodere l’ordine mondiale, Putin mira a confermare che l’ordine della democrazia occidentale sia al capolinea. Il rischio è che altri paesi come la Cina, il Brasile, l’Iran, l’India, la Turchia si mettano insieme a fare business e a cercare di rovesciare l’ordine mondiale. Abbiamo una guerra nel cuore dell’Europa, è questo non è accettabile.

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