Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    L’Airbnb per i rifugiati

    Due ragazzi tedeschi hanno creato un sito per accogliere in casa i rifugiati e aiutarli a sostenere i costi della vita

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 24 Mar. 2015 alle 10:04 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:20

    Mareike Geiling e Jonas Kakoschke sono due ragazzi tedeschi di 28 e 31 anni.

    Vivono a Berlino e condividono le spese della loro casa nel Mitte con un coinquilino molto speciale: un profugo maliano.

    L’immigrazione in Italia è un tema controverso e dibattuto, tanto per chi ne fa un uso propagandistico a favore o al contrario. Le iniziative di solidarietà nei confronti degli immigrati sono molteplici.

    Eppure, talvolta, queste manifestazioni volte ad accogliere l’immigrazione tout court sono fine a se stesse, perché le azioni che ne conseguono rimangono solo un nobile pensiero.

    In Germania, dove i richiedenti asilo non hanno il permesso di lavorare, stime ufficiali riportano che nel 2013 sono pervenute più 100mila domande di asilo politico.

    Per andare contro al trend del tutti ne parlano ma in pochi fanno realmente qualcosa, Mareike e Jonas hanno deciso di aiutare un profugo accogliendolo in casa.

    Il neo-coinquilino 39enne, che preferisce rimanere anonimo, contribuisce alle spese con 400 euro al mese. Ma come fa a pagare se non lavora?

    Mareike e Jonas hanno pensato anche a questo, creando il sito Refugees Welcome, dove è possibile fare donazioni e aiutare il rifugiato a sostenere i costi di abitazione.

    Come loro, altre 400 persone tra Germania e Austria hanno aderito all’iniziativa registrando la propria casa sul sito. Refugees Welcome le ha messe in contatto con le associazioni che aiutano i profughi nelle rispettive città, e ha così trovato loro un coinquilino.

    I due ragazzi di Berlino sperano di riuscire a coinvolgere anche i cittadini di altri Paesi europei, dove l’immigrazione è vista come minaccia alla propria casa più che una possibilità di aprirne le porte.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version