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    Blair: “Inutile il ritiro dall’Afghanistan. Con l’Islam l’Occidente sbaglia”

    Enrico Mingori Blair: "Inutile il ritiro dall'Afghanistan. Con l'Islam l'Occidente sbaglia"
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 24 Ago. 2021 alle 14:28 Aggiornato il 24 Ago. 2021 alle 14:32

    L’ex primo ministro britannico Tony Blair ha definito il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan un atto “tragico, pericoloso e non necessario”. Blair, che era al governo del Regno Unito quando gli Usa intervennero militarmente contro i talebani all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001, ha espresso la sua posizione in un commento pubblicato sul suo sito e rilanciato nei giorni scorsi da diversi quotidiani, tra cui Repubblica Il Foglio.

    Blair la decisione di ritirarsi dall’Afghanistan è stata presa dalla politica sulla scia dello slogan sulle ‘guerre infinite’, usato dal presidente statunitense Joe Biden durante la sua campagna elettorale. “Il ritiro non era necessario. È stato una scelta”, ha scritto il politico britannico. “Lo abbiamo fatto obbedendo allo slogan politico idiota di porre fine alle “guerre eterne”, come se il nostro impegno nel 2021 fosse lontanamente paragonabile all’impegno di venti o anche dieci anni fa, nel momento in cui il numero dei militari era ridotto al minimo e nessun soldato alleato ha perso la vita in combattimento da 18 mesi a questa parte”.

    Per l’ex premier ora il Regno Unito ha l'”obbligo morale” di rimanere in Afghanistan fino a quando “tutti coloro che devono esserlo non saranno evacuati”. Scrive infatti: “Dobbiamo evacuare e dare rifugio a quegli afghani che ci hanno aiutato e ci sono stati accanto e che hanno il diritto di esigere il nostro sostegno”.

    Secondo Blair, il vero errore dell’Occidente è stato quello di non considerare l’Islam radicale come un’unica sfida dal punto di vista strategico. “L’islamismo è una sfida strutturale di lungo periodo perché è un’ideologia in totale contrasto con le società moderne, basate sulla tolleranza e il laicismo”, osserva. “Eppure i politici e gli alti funzionari occidentali non sono d’accordo nemmeno se chiamarlo islam radicale oppure no. Preferiamo identificarlo come un insieme di sfide scollegate tra loro, da affrontare ciascuna separatamente”. E aggiunge: “Se lo definissimo come una sfida strategica, e lo vedessimo nel suo insieme e non come parti distinte, non avremmo mai preso la decisione di andarcene dall’Afghanistan”.

    Leggi anche: L’Occidente scappa, i talebani esultano. Ma in Afghanistan sta arrivando la Cina (di G. Gramaglia)

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