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    Aerei: un terzo dei ritardi in Europa è colpa della Francia

    Lo rivela un rapporto presentato al Senato francese, che punta il dito contro le attrezzature antiquate e un eccessivo ricorso allo sciopero nel sistema dei controlli

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 19 Giu. 2018 alle 11:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:55

    Un terzo dei ritardi dei voli aerei in Europa è causato dalla Francia, più precisamente dal sistema dei controlli adottato in Francia.

    È quanto emerge da un rapporto presentato al Senato francese, che punta il dito contro le attrezzature antiquate e un eccessivo ricorso allo sciopero da parte dei controllori.

    “Il nostro paese è responsabile del 33 per cento dei ritardi dovuti al controllo del traffico aereo in Europa”, ha sottolineato Vincent Capo-Canellas, senatore del partito centrista Unione per la democrazia francese e autore del rapporto.

    Secondo Capo-Canellas, questi ritardi hanno un costo di circa 300 milioni di euro l’anno per le compagnie aeree.

    Il senatore ha aggiunto che è molto difficile che la situazione possa migliorare, considerato il continuo incremento del traffico aereo.

    Nel 2017 in Europa ci sono stati 3,1 milioni di voli, il 4 per cento in più rispetto all’anno precedente e l’8,6 per cento in più rispetto al 2015.

    La scorsa settimana Ryanair ha avvertito che, senza un’azione urgente sul sistema dei controlli francese, ci sarà presto un “tracollo”, con centinaia di voli cancellati ogni giorno.

    Nel rapporto del senatore Capo-Cannellas si sottolineano le “attrezzature antiquate” di cui dispone il sistema dei controlli, malgrado i 2 miliardi di euro che sono stati spesi dal governo francese nel 2011.

    Ma ciò che impressiona sono soprattutto i dati sugli scioperi.

    Tra il 2004 e il 2016 i controllori francesi sono stati in sciopero complessivamente 254 giorni, molto di più rispetto a qualsiasi altro paese europeo.

    Dopo la Francia, il secondo paese nel quale la categoria ha incrociato più volte le braccia è la Grecia, dove i controllori hanno scioperato 46 giorni nello stesso arco temporale.

    Al terzo posto c’è l’Italia, con 37 giorni, e al quarto la Germania, con appena 4 giorni di sciopero.

    Per diversi mesi, i 4mila controllori del traffico aereo francesi sono stati coinvolti in una serie di scioperi per protestare contro i tagli del personale e la mancanza di tecnologie aggiornate.

    I controllori francesi sono addestrati alla National Civil Aviation School, dove vengono pagati dallo stato appena sotto il salario minimo.

    Il loro stipendio si aggira sui 5mila euro al mese e in genere lavorano con una rotazione di tre giorni.

    “Tutto indica che la situazione potrà solo peggiorare negli anni a venire e che devono essere messe subito a punto soluzioni solide per portare le cose a posto il prima possibile”, ha avvertito Capo-Canellas.

    La buona notizia, ha aggiunto, è che la sicurezza dei voli ha ancora la priorità assoluta.

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