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    Gli adolescenti di oggi preferiscono gli smartphone alle droghe?

    Secondo alcuni studi, riportati dal New York Times, l'assunzione sempre minore di droghe nei giovani è correlata alla diffusione degli smartphone

    Di TPI
    Pubblicato il 17 Mar. 2017 alle 15:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:38

    Da circa un decennio, gli adolescenti statunitensi sembrano sempre meno propensi a fare uso di droghe e alcol, secondo quanto riportano alcuni studi citati dal New York Times. Questa tendenza potrebbe avere almeno in parte una correlazione con l’uso degli smartphone.

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    L’utilizzo di questi strumenti tecnologici è esploso proprio nello stesso periodo in cui l’assunzione di droga è diminuito. Seppure non si possa dare per certo il legame tra i due dati, gli scienziati ritengono che i media interattivi abbiano sul cervello effetti simili a quelli delle sostanze stupefacenti.

    Un’altra ipotesi riportata dal New York Times è che smartphone e strumenti simili abbiano un’influenza sull’assunzione di droghe e alcol perché occupano tempo che potrebbe essere utilizzato per altre attività.

    Secondo Nora Volkow, direttrice del National Institute on Drug Abuse statunitense, l’ultimo rapporto annuale del suo istituto ha scoperto che nel 2016, con l’eccezione della marijuana, l’uso di droghe da parte degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni ha raggiunto il livello più basso in quarant’anni di storia del progetto.

    Il risultato del sondaggio ha oltretutto riportato dati uniformi per ragazzi e ragazze, scuole pubbliche e private, senza particolari differenze dovute a fattori demografici, e secondo Volkow “gli adolescenti possono letteralmente sballarsi attraverso l’uso degli smartphone”.

    “Giocare ai videogiochi e utilizzare i social media soddisfa la necessità di cercare sensazioni forti, il bisogno dei giovani di attività sempre nuove”, ha dichiarato Silvia Martins, esperta di abuso di sostanze alla Columbia University.

    “La gente va in giro una riserva portatile di dopamina, e i ragazzi se la sono portata con sé per gli ultimi dieci anni”, ha affermato David Greenfield, professore di psichiatria presso la University of Connecticut School of Medicine.

    Un rapporto del 2015 dal Pew Research Center ha rilevato che il 24 per cento degli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 17 ha riferito di essere online “quasi costantemente”, e che il 73 per cento aveva uno smartphone o accesso a esso. 

    Nel 2004, sempre uno studio della Pew, riportava che il 45 per cento degli adolescenti avesse un cellulare. 

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