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    Per quasi un miliardo di persone nel mondo l’acqua è un bene di lusso

    Secondo un rapporto dell'Oms, l'acqua rappresenta un problema per 663 milioni di persone nel mondo. Tra i paesi a rischio Siria, Libano e Haiti

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Mar. 2017 alle 11:50 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:36

    Dalle comunità di Haiti colpite da catastrofi naturali, a quelle della Siria devastate dalla guerra, fino alle popolazioni del Corno d’Africa e dell’Africa Sub-sahariana. Per 663 milioni di persone nel mondo l’acqua è un’emergenza e il fenomeno è in crescita. Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il problema riguarda un quinto della popolazione in 41 paesi. 

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    Ad Haiti, in seguito all’uragano Matthew, l’acqua continua a essere uno dei problemi più gravi per la popolazione ed è complice dell’ultima epidemia di colera che ha colpito 700 mila persone.

    In Siria l’acqua è diventata un’arma di guerra. L’accesso alle fonti idriche di Damasco è stato a lungo razionalizzato a causa del blocco della fonte di Wadi Barada. Le fazioni in guerra hanno infatti bloccato i flussi sull’Eufrate tra Raqqa e Aleppo, negando l’accesso all’acqua ad oltre 2 milioni di persone.

    “Nella città di Damasco, è più semplice comprare una bottiglia di Pepsi che trovare delle bottiglie di acqua minerale”, dice Erica Beuzer, appena rientrata da una missione in Siria per l’ong bolognese Gvc Italia. L’organizzazione agisce in cinque diversi punti del paese e in città come Aleppo e Damasco ha creato 25 nuovi punti di accesso all’acqua.

    L’emergenza acqua si è acutizzata anche nella valle della Bekaa, in Libano. A soffrire per la scarsità d’acqua sono soprattutto i rifugiati.  Il paese ospita 1,5 milioni di profughi siriani, per una proporzione pari a 183 rifugiati su mille abitanti.

    La crisi dell’acqua, così come ha denunciato il World Economic Forum, incide anche sull’aumento dei flussi migratori e sulla creazione di nuovi conflitti sociali, economici e armati. “A soffrire maggiormente sono i più deboli”, dichiara Dina Taddia, presidente della ong bolognese Gvc Italia. Avere accesso all’acqua pulita significa anche avere accesso alla salute, al cibo, all’istruzione e allo sviluppo, sia economico che sociale. Eppure questo diritto viene ancora negato a troppe persone”.

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