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    Sono stati firmati importanti accordi tra Kosovo e Serbia

    Sotto lo sguardo dell'alto rappresentante per gli affari esteri dell'Ue Federica Mogherini, Serbia e Kosovo raggiungono un'intesa su reciproci interessi a lungo discussi

    Di TPI
    Pubblicato il 26 Ago. 2015 alle 18:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:53

    Il 25 agosto sono stati firmati alcuni importanti accordi tra Serbia e Kosovo. L’incontro tra il primo ministro serbo Aleksandar Vučić e quello kosovaro Isa Mustafa è stato presieduto dall’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.

    Un primo accordo sulle telecomunicazioni ha concesso al Kosovo un prefisso telefonico internazionale, da tempo richiesto dal governo kosovaro.

    Con una seconda risoluzione, le comunità serbe che vivono nel nord del Kosovo potranno godere di maggiori diritti e di una nuova struttura giudiziaria accettata sia dalla minoranza serba che dalla comunità d’etnia albanese.

    La comunità albanese in Kosovo costituisce quasi il 93 per cento della popolazione del Paese, secondo un censimento del 2011.

    È stata infine trovata un’intesa sul ponte della città kosovara di Mitrovica, un’area dove vivono tutte e due le comunità etniche. Entrambe le componenti avranno eguale accesso all’infrastruttura per passare da una parte all’altra della città. Prima dell’accordo il ponte era un checkpoint militare che divideva de facto l’area serba da quella albanese.

    Federica Mogherini ha dichiarato che l’accordo costituisce un traguardo storico per i due Paesi, perché consentirà a entrambi la possibilità di velocizzare il processo di avvicinamento all’Unione europea.

    Il Kosovo si è auto-dichiarato Repubblica indipendente nel 2008 dopo un lungo conflitto con la Serbia, stato di cui faceva parte precedentemente.

    La guerra tra Kosovo e Serbia durò dal 1996 al 1999, anno in cui anche la Nato intervenne bombardando la capitale serba Belgrado. Il conflitto si risolse con gli accordi di Rambouillet, a seguito dei quali il Kosovo ottenne uno status autonomo ma non l’indipendenza.

    La Serbia considera ancora il Kosovo come una regione autonoma appartenente al proprio territorio nazionale.

    Dalla fine della guerra, l’Unione europea è presente in Kosovo con diverse missioni, tra cui quella di Eulex, che mira a migliorare le istituzioni giuridiche ed esecutive. Molti Paesi membri dell’Onu, tra cui Russia, Cina, Spagna, Grecia e Romania, non riconoscono ancora il Kosovo.

    A partire dal 2011, alcuni delegati del governo kosovaro e serbo hanno iniziato a riunirsi periodicamente a Bruxelles, in un tavolo di dialogo sollecitato principalmente da Europa e Stati Uniti, con l’obiettivo di normalizzare i rapporti tra i due Paesi.

    Finora molti di questi incontri, che prevedono come temi principali la libertà di movimento, la cooperazione regionale e accordi legislativi, si erano conclusi con un nulla di fatto.

    Ha collaborato all’articolo Albertina B. Mustafa 

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