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    Abu Mazen si scusa per la frase choc sull’Olocausto

    Il presidente dell'Autorità palestinese, Abu Mazen. Credit: Issam Rimawi / Anadolu Agency

    Il presidente dell'Autorità palestinese era finito nella bufera per aver detto che la Shoah fu causata dalle attività degli ebrei

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 4 Mag. 2018 alle 16:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:10

    Il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, si è scusato per la frase choc sull’Olocausto pronunciata nei giorni scorsi, che aveva scatenato un’ondata di indignazione.

    Abu Mazen aveva dichiarato che la Shoah è stata il risultato delle “funzioni sociali” svolte dagli ebrei, come “l’usura, le banche e cose del genere”.

    “Se alcune persone sono state offese dalla mia affermazione, specialmente persone di fede ebraica, mi scuso con loro. Vorrei assicurare a tutti che non era mia intenzione farlo e ribadire il mio pieno rispetto per la fede ebraica, così come per le altre fedi monoteiste”, ha detto il leader palestinese.

    Abu Mazen ha anche definito l’Olocausto come il “crimine più atroce della storia”.

    Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha però respinto le sue scuse, accusandolo di essere “un miserabile negazionista dell’Olocausto”.

     

    Cosa aveva detto Abu Mazen

    La dichiarazione che ha scatenato la bufera è stata pronunciata da Abu Mazen lo scorso 30 aprile, durante la riunione del Consiglio nazionale palestinese a Ramallah, in Cisgiordania.

    “In Europa orientale e occidentale gli ebrei sono stati periodicamente massacrati nei secoli, fino all’Olocausto”, ha detto il presidente dell’Autorità palestinese. “Ma perché questo è accaduto? Loro dicono: ‘È perché siamo ebrei’. Vi porterò tre ebrei, con tre libri, che dicono che l’odio verso gli ebrei non è causato della loro identità religiosa, ma dalle loro funzioni sociali. È un problema differente. Quindi la ‘questione ebraica’, che era diffusa in tutta Europa, non era diretta contro la loro religione, ma contro le loro funzioni sociali, legate all’usura, all’attività bancaria e cose del genere”.

    Abu Mazen ha anche negato che gli ebrei ashkenaziti, discendenti delle comunità ebraiche stanziatesi in Germania e nell’Europa nord-orientale, fossero in realtà semiti: “Non hanno alcun rapporto con i semiti”, ha sottolineato.

    Gli ebrei ashkenaziti costituiscono una delle più grandi comunità di Israele: anche il premier Netanyahu vi appartiene.

    Non è la prima volta che Abu Mazen esprime opinioni sull’Olocausto che suscitano polemica.

    Una dissertazione studentesca che l’attuale leader scrisse all’inizio degli anni Ottanta sosteneva che c’era stata una “relazione segreta tra nazismo e sionismo” prima della guerra e sembrava mettere in discussione il bilancio delle vittime dell’Olocausto, ufficialmente riconosciuto pari a 6 milioni.

    In seguito Abu Mazen ha minimizzato le accuse di negazionismo. Nel 2003 ha affermato: “L’Olocausto è stato un crimine terribile e imperdonabile contro la nazione ebraica, un crimine contro l’umanità che non può essere accettato dall’umanità”.

    Le reazioni alla frase choc

    Un portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva definito le affermazioni di Abu Mazen come “antisemite e patetiche”.

    Il viceministro per gli Affari diplomatici israeliano, Michael Oren, aveva commentato sarcastico su Twitter: “Abu Mazen dice che gli ebrei che prestano denaro hanno provocato l’Olocausto… Ora c’è un partner per la pace”.

    Condanna per le dichiarazioni “antisemite” era stata espressa anche dalla ong statunitense Anti-Defamation League.

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