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    Solo il 4 per cento delle più grandi aziende d’Europa è guidato da donne

    Una ricerca dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, ha evidenziato come il numero di posti di comando occupati da donne sia ancora bassissimo, nonostante sia in aumento

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Set. 2016 alle 16:38 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:18

    La buona notizia è che, secondo una ricerca condotta dall’agenzia
    di rating statunitense Standard & Poor’s, il numero di posti da amministratore
    delegato occupati da donne nelle più grandi aziende europee è raddoppiato nel
    corso degli ultimi sette anni.

    La cattiva notizia è che questo raddoppiamento ha portato la
    percentuale dal 2 al 4 per cento, un risultato ancora molto deprimente rispetto
    alla condizione femminile nella distribuzione del potere a livello aziendale.

    Passando in rassegna le 350 più grandi società europee ad azionariato
    diffuso, la ricerca di S&P ha evidenziato come, al 18 agosto 2016, siano quattordici
    le donne ad avere ruoli di comando, mentre nel 2009 sullo stesso campione il
    numero si attestava a sei.

    Negli Stati Uniti, secondo quanto riporta il Financial Times, la situazione non è
    affatto più rosea: le imprese dotate di un’amministratrice delegata sono solo 27
    sulle 500 più grandi (nel 2009 erano 18), arrivando quindi a una percentuale
    del 5,4 per cento.

    “Il divario di genere può essere eliminato ai vertici
    delle più grandi aziende del mondo, ma non sta scomparendo abbastanza
    rapidamente”, ha dichiarato al riguardo Barbara Giudice, presidente dello Institute
    of Directors di Londra. “È difficile da credere che dopo che la
    questione è stata al centro dell’attenzione per tutto questo tempo, le donne siano
    ancora una rarità nei consigli d’amministrazione. L’aggiunta di un Ad donna all’anno
    è davvero il meglio che queste imprese possono offrire?”.

    Anche quando non si indaga sulle posizioni dirigenziali di
    vertice assoluto, come può essere un amministratore delegato, la condizione
    femminile sembra essere poco al passo coi tempi: secondo una ricerca del gruppo
    Catalyst
    svolta a giugno, meno di un quinto dei posti nei consigli d’amministrazione
    delle più grandi aziende degli Stati Uniti sono occupati da donne.

    Non solo: le donne sono penalizzate anche per quanto
    riguarda la permanenza ai vertici delle aziende. Se infatti mediamente le amministratrici
    donne mantengono il loro ruolo per due anni, per gli uomini questo periodo dura
    mediamente cinque anni in Europa e sei anni negli Stati Uniti.

    Questo un grafico realizzato dalla testata Quartz che mostra il confronto tra amministratori uomini e donne nel corso degli ultimi anni:

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