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    Unicredit, piano da 10mila esuberi: tremano i lavoratori del gruppo bancario

    Le indiscrezioni sul piano di ristrutturazione che uscirà a dicembre 2019

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 22 Lug. 2019 alle 14:38 Aggiornato il 22 Lug. 2019 alle 14:50

    Unicredit: piano da 10mila esuberi

    Unicredit starebbe preparando un piano esuberi per tagliare fino a 10mila posti di lavoro. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre fino al 10 per cento i costi operativi. Così, dopo Deutsche Bank, un altro grande gruppo bancario si prepara per affrontare una gigantesca ristrutturazione.

    Le indiscrezioni arrivano dall’agenzia di stampa statunitense Bloomberg, che cita persone che starebbero lavorando alla costruzione del piano esuberi per Unicredit. Sui tagli, i numeri sono ancora in fase di revisione e potrebbero essere più bassi, ma il progetto è in fase di realizzazione.

    Nessuna conferma è arrivata ancora dal gruppo e un portavoce dell’azienda ha declinato qualsiasi commento.

    I sindacati dei bancari, però, sono già pronti a dare battaglia. Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo in ambito bancario, ha lanciato attraverso l’Ansa un messaggio a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit. “Se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro”, è il duro commento ai rumors.

    Il governo nazionale, stando alle fonti citate da Bloomberg, sta monitorando la situazione di Unicredit. Per via delle dimensioni della banca, e dei tagli che sono stati annunciati, l’esecutivo potrebbe essere coinvolto. Come, d’altronde, è già successo lo scorso anno con Telecom, quando ha svolto un ruolo di mediazione durante la negoziazione con i sindacati per migliaia di riduzioni di posti di lavoro.

    Il nuovo piano industriale di Unicredit dovrebbe essere reso noto entro la fine dell’anno. La data prevista è dicembre 2019.

    Unicredit: la situazione attuale

    Nel precedente piano, quello in scadenza quest’anno, la banca ha programmato una riduzione totale netta dei dipendenti a tempo pieno (Fts) di circa 14mila unità.

    Il gruppo nelle scorse settimane è uscito definitivamente da Fineco, vendendo sul mercato il restante 18,3% della banca multicanale, dopo averne ceduto due mesi prima e con le stesse modalità il 17% per cento.

    Il ceo Jean Pierre Mustier, che ha indicato recentemente che il nuovo piano sarà basato sulla crescita organica, ha indicato anche l’efficienza come leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che si attendono per i prossimi anni in Europa.

    Secondo Mustier non è credibile una strategia basata sulla crescita dei ricavi. L’obiettivo è, quindi, muovere più leve e lavorare sia sulla stabilizzazione delle fonti di reddito sia sul controllo dei costi.

    Esuberi nel settore bancario, gli altri casi

    Il piano di esuberi da 10mila posti che Unicredit sta preparando riguarderà anche il personale, sia i lavoratori che si trovano in Italia, la fetta più grande, sia quelli che sono impiegati in altri Paesi europei e del mondo.

    È questa la più grande differenza con quanto già annunciato da Deustche Bank, che ha invece quasi del tutto risparmiato la forza lavoro.

    Oltre a Unicredit e Deustche Bank, anche Société Générale ad aprile ha annunciato un piano economico per ridurre 1.600 posti di lavoro a livello globale.

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