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    Caro-petrolio: Shell mette a segno utile trimestrale più alto dal 2008

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 5 Mag. 2022 alle 15:27 Aggiornato il 5 Mag. 2022 alle 15:28

    Shell ha chiuso il primo trimestre con un utile record di 9,13 miliardi di dollari, grazie all’aumento dei prezzi di greggio e gas, a forti guadagni delle attività di raffinazione e alla buona performance della divisione di trading.

    Come altre rivali del settore, tra cui BP e TotalEnergies, Shell ha realizzato forti profitti grazie alla volatilità dei prezzi delle commodity, alimentata dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio.

    Il gruppo ha raggiunto gli utili trimestrali più alti dal 2008 nonostante svalutazioni dopo le imposte da 3,9 miliardi di dollari in seguito alla decisione di abbandonare le attività in Russia. La società sta anche terminando gradualmente il trading di greggio e gas con la Russia.

    Risultati record erano già stati presentati nei giorni scorsi da Eni, Chevron, Exxon Mobil, Total. British Petroleum non è stata da meno ma ha dovuto digerire il costo più pesante per l’uscita dalla Russia dove possedeva il 20% del colosso Rosneft. Un addio costato 25 miliardi di dollari con una trimestrale che ha visto gli utili più che raddoppiare a 6,2 miliardi, il miglior risultato da 14 anni.

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