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    Il reddito energetico per chi non può pagare le bollette, contributi per i pannelli solari: la legge in Puglia (primo caso in Italia)

    Foto da Pixabay

    Un aiuto per le famiglie disagiate approvato all'unanimità

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Lug. 2019 alle 09:15 Aggiornato il 18 Lug. 2019 alle 09:54

    Reddito energetico, contributo per i pannelli solari: cosa è e come funziona

    Un reddito energetico con contributi per comprare i pannelli solari a chi non può pagare le bollette. Lo ha introdotto, primo caso in Italia, il Consiglio regionale della Puglia, approvando all’unanimità una legge proposta dal consigliere M5S Antonio Trevisi, uno dei membri della Commissione Ambiente. Il provvedimento prevede uno stanziamento di 5,9 milioni di euro per il 2019.

    Cosa è il reddito energetico

    Ma cosa è esattamente il reddito energetico? La legge passata in Consiglio regionale prevede che la Regione acquisti e metta a disposizione impianti fotovoltaici (pannelli solari) da installare sui tetti delle abitazioni di famiglie disagiate o di condomini, in comodato d’uso, come misura di contrasto alla povertà e di sviluppo delle energie rinnovabili.

    Il Consiglio ha spiegato che l’iniziativa è stata già sperimentata, e con successo, in Sardegna, precisamente dal Comune di Porto Torres, in provincia di Sassari. L’obiettivo è quello di ridurre sensibilmente, grazie all’energia autoprodotta dagli impianti fotovoltaici, i costi della bolletta elettrica.

    Il reddito non sarà comunque attivo immediatamente, perché bisognerà prima attendere il regolamento di accesso, con i criteri di selezione dei beneficiari per favorire i nuclei in stato di indigenza, i più numerosi e le giovani coppie. Per le utenze condominiali, saranno previsti punteggi in base a diversi criteri, come il numero di appartamenti ad uso residenziale presenti nell’edificio.

    Come funziona

    Con il reddito energetico l’energia autoprodotta dai pannelli solari potrà essere consumata dai beneficiari mentre quella non utilizzata verrà immessa in rete, con un contratto di scambio tra i singoli e il Gestore dei servizi energetici (Gse). Alla Regione che verrà attribuito il diritto di percepire dal Gse il contributo in conto scambio, che andrà poi a rimpinguare il fondo per nuovi impianti fotovoltaici.

    Per l’acquisto e l’installazione dei pannelli solari e per la manutenzione straordinaria, il telecontrollo e la raccolta dati di produzione e consumo, si procederà tramite bandi pubblici, con oneri a carico della Regione. Nessun è previsto nessun onere per i beneficiari del reddito energetico, con l’eccezione delle spese di manutenzione ordinaria e dell’eventuale facoltà di riscatto e obblighi risarcitori in caso di decadenza dal beneficio.

    Perché serve

    La legge sul reddito energetico approvata prevede che verranno “premiati gli utenti che interverranno per la rimozione dell’amianto dai tetti”, ha dichiarato Trevisi, sottolineando anche che “la Puglia è la regione che brucia più carbone in Italia”. Tra Brindisi e Taranto, in una fascia di soli 70 chilometri viene bruciato oltre il 40 per cento del consumo nazionale.

    “Le fonti rinnovabili e la generazione distribuita sono l’unica vera prospettiva di liberazione dalle fonti fossili”, ha aggiunto il consigliere M5S. L’obiettivo della legge è quindi anche quello di favorire la diffusione di impianti di elettricità da fonte solare nelle utenze domestiche o condominiali.

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