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    Pensioni: tutte le modifiche dopo l’accordo con la Commissione europea

    Il maxi-emendamento presentato alla commissione Bilancio di palazzo Madama contiene alcune modifiche riguardanti le pensioni. Vediamo quali sono.

    Di TPI
    Pubblicato il 19 Gen. 2019 alle 07:30 Aggiornato il 19 Gen. 2019 alle 10:09

    Pensioni: tutte le modifiche dopo il via libera della Commissione europea

    NOVITÀ PENSIONI OGGI – Dopo il via libera di Bruxelles sulla manovra economica italiana ci sono alcune novità riguardanti le pensioni. Il maxi-emendamento che è stato presentato in commissione Bilancio al Senato contiene infatti alcune nuove disposizioni su Quota 100, la riforma di superamento della legge Fornero tanto voluta dalla Lega, e le pensioni d’oro.

    Innanzitutto c’è una modifica sostanziale riguardo lo stanziamento delle risorse, perché per quanto riguarda in particolare Quota 100, la misura ha subito una sforbiciata di 2,8 milioni di euro; questo taglio, però, come si è affrettato a chiarire l’esecutivo, non pregiudicherà la platea dei destinatari del pensionamento anticipato o le tempistiche per l’avvio della riforma, previsto per i primi mesi del 2019.

    Novità pensioni oggi | Cosa cambia per Quota 100

    Per Quota 100 – il meccanismo di anticipo pensionistico che permette di andare in pensione a tutti quei lavoratori la cui somma tra età anagrafica e anzianità contributiva equivale a 100 – vengono quindi stanziati 4,7 miliardi al posto dei 6,7 inizialmente previsti. Tale cifra salirà nel 2020 a 8 miliardi per poi riscendere a 7 miliardi nell’anno successivo.

    I lavoratori che usufruiranno della riforma previdenziale, secondo le stime del governo, saranno l’85 per cento del totale degli aventi diritto; tale diritto, lo ricordiamo, viene maturato con 62 anni di età e almeno 38 di contribuzione versata. Nessuna modifica, dunque, per quanto riguarda i criteri di accesso e le differenziazioni tra dipendenti pubblici e privati: se i primi dovranno dare un preavviso di 3 mesi per l’uscita dal lavoro e dovranno attenderne altri 3 – secondo il meccanismo delle finestre mobili – per ricevere il primo assegno, per i secondi i tempi sono dimezzati.

    Nella versione – si spera definitiva – di Quota 100 rimane anche fisso a 5 mila euro il divieto di cumulo tra pensione ed altri redditi euro fino ai 67 anni.

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    Novità pensioni oggi | Cosa cambia per le pensioni d’oro

    Per quanto riguarda invece le pensioni d’oro, il taglio su di esse previsto verrà applicato a partire dal 2019 per i prossimi 5 anni sulla base di cinque diverse fasce di aliquota. Il taglio, infatti, stabilito sulla base del reddito, sarà:

    1 – del 15 per cento per redditi tra i 100 mila e i 130 mila euro lordi;

    2 – del 25 per cento per redditi tra i 130 mila e i 200 mila euro lordi;

    3 – del 30 per cento per redditi tra i 200 mila e i 350 mila euro lordi;

    4 – del 35 per cento per redditi tra i 350 mila e i 500 mila euro lordi;

    5 – del 40 per cento per redditi superiori ai 500 mila euro lordi annui.

    Secondo sempre le stime dell’esecutivo con questi tagli si riusciranno a mettere da parte ben 76 milioni di euro solo nel corso del 2019; nel 2020, poi, il risparmio sarà pari a 80 milioni, nel 2021 a 83 milioni e, infine, nel 2022/2023 a 90 milioni.

    Novità pensioni oggi | Cosa cambia per l’indicizzazione

    I tagli, oltre che le pensioni d’oro, interessano anche le indicizzazioni; in particolare tale disposizione riguarderà le pensioni superiori ai 1.500 euro.

    C’è da specificare che continuerà dunque a ricevere un assegno “pieno” chi riceve una pensione al di sotto dei 1.522 euro, che corrisponde a tre volte l’assegno minimo. Tali tagli, comunque, varieranno (nella percentuale di adeguamento) sulla base del volume dell’assegno pensionistico. Sono infatti state previste, anche in questo caso, sei fasce:

    1 – 97 per cento di rivalutazione per assegni fino a 2.029 euro

    2 – 77 per cento per assegni fino a 2.537 euro

    3 – 52 per cento per assegni fino a 3.042 euro

    4 – 47 per cento per assegni fino a  4.059 euro

    5 – 45 per cento per assegni fino a 4.566 euro

    6 – 40 per cento per assegni superiori

     

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