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    Anticipo Tfs statali: pensionati ancora in attesa del decreto attuativo per chiedere il prestito

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 30 Mag. 2019 alle 16:10

    Anticipo Tfs statali | Inps | Decreto | Banche convenzionate | Abi | Pensione

    Anticipo Tfs statali – Migliaia di dipendenti pubblici sono ancora in attesa del decreto ministeriale che gli consentirà di ricevere in anticipo fino a 45mila euro del Tfs, cioè il trattamento di fine servizio, grazie ad un finanziamento bancario.

    Si tratta di una possibilità molto ghiotta per tanti che si avviano alla quiescenza lavorativa, perché normalmente la liquidazione viene pagata nei 12 o 24 mesi successivi all’uscita da lavoro.

    Il ministero dell’Economia e quello della Funzione Pubblica, infatti, nonostante ci sia già la legge a prevedere il meccanismo, devono emanare un decreto affinché questo possa concretizzarsi e, soprattutto, possa essere perfezionata la convenzione con l’Abi: i termini per tale pubblicazione sono, però, in scadenza proprio oggi, 30 maggio 2019.

    Peraltro, con l’entrata in vigore di Quota 100, la riforma delle pensioni introdotta con il decreto 4/2019, tantissimi dipendenti del pubblico impiego lasceranno il servizio nella finestra del 1 agosto 2019 e forse entro quella data si avranno novità in merito a questo atteso decreto.

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    A settembre, poi, sarà la volta dei dipendenti della scuola, anche loro interessati a questa possibilità: d’altronde l’anticipo del Tfs da ottenersi con finanziamento bancario è un’opzione a cui possono accedere tutti i futuri pensionati in uscita dagli uffici pubblici e non solo quelli che beneficiano di Quota 100. Ma, nello specifico, a quanto ammonta la platea dei potenziali richiedenti un anticipo della propria liquidazione? Si tratta, secondo le stime della relazione tecnica che accompagnava il dl 4/2019 poi convertito nella legge 26/2019, di 66mila statali nel 2018, 158mila nel 2019, 118mila nel 2020 e 115mila nel 2021.

    Chi, comunque, raggiungerà i requisiti per la pensione nel triennio di sperimentazione di Quota 100, quindi tra il 2019 e il 2021, avrà la possibilità di richiedere il prestito anche in un momento successivo.

    Al momento, però, non ci sono notizie sull’elenco di banche con cui sarà possibile stipulare il prestito, il quale verrà reso noto con la pubblicazione del suddetto decreto.

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