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    Nadef, Meloni: “30 miliardi contro il caro bollette”

    Credit: Ansa
    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 5 Nov. 2022 alle 09:01

    “Per il 2023 abbiamo fatto un scelta importante. Nella Nadef abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22- 23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia. In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023”, a dirlo in conferenza stampa è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, illustrando la Nadef, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che ieri sera ha avuto il bollino verde del governo. “Noi riusciamo, per il 2022, a liberare grazie all’extragettito” dell’Iva e a un “terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia”, ha aggiunto la premier.

    Per la presidente del Consiglio le misure nazionali comunque rischiano di non essere sufficienti. “Il prezzo del gas sta scendendo”, ma “non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti. L’ultimo Consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti, ora speriamo in determinazioni più concrete, partiamo dal presupposto che una soluzione europea sulle risorse per affrontare la questione delle bollette sia giusta e necessaria. Abbiamo acceso molto i riflettori sulla necessità di risposte concrete. Diversi Paesi propongono modelli come lo Sure, sui quali le posizioni sono variegate e noi siamo favorevoli. E sicuramente ritengo che dovremmo usare tutte le risorse esistenti, dal Repower Ue ai Fondi di coesione non utilizzati”.

    Sulla legge di bilancio “abbiamo iniziato le nostre interlocuzioni con la maggioranza, il governo, le parti sociali, le associazioni di categoria. E’ giusto e doveroso prevederlo, stiamo lavorando per vedere, la prossima settimana i sindacati”, ha aggiunto Meloni. La Nadef prevede una crescita del Pil dello 0,6% l’anno prossimo “inferiore rispetto a quella che poteva essere la previsione più ottimistica”. Il deficit si attesterà “al 4,5% rispetto al tendenziale del 3,4% creando spazio per fare un intervento che riteniamo doveroso per famiglie e imprese che ammonta a circa 23 miliardi per l’energia”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il deficit scenderà fino al 3% nel 2025. Il governo prevede anche “un discesa del debito costante fino a 141,2% nel 2025”.

    Il Cdm ha dato il via libera alla norma sulle nuove concessioni per aumentare l’estrazione di gas. Sarà inserita, sotto forma di emendamento, nel decreto aiuti ter all’esame del Parlamento. “La delega a servizi segreti” verrà “assunta dal sottosegretario Mantovano”, ha anche detto Meloni. Infine è stato approvato “anche il decreto ministeri che contiene alcune novità sulle denominazioni che abbiamo scelto e che raccontano quelle che sono le nostre priorità nell’azione del Governo”, ha spiegato la premier.

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