Non c’è vero sviluppo industriale e tecnologico se non si pone la giusta attenzione alla sostenibilità. Un tema quanto mai al centro delle strategie di Mundys, leader globale nel settore della mobilità e delle infrastrutture, con società che gestiscono concessioni aeroportuali e autostradali in 30 Paesi. Dal 2019, il Gruppo ha già ridotto del 35% le proprie emissioni dirette di CO₂, avvicinandosi all’obiettivo di azzerarle entro il 2040. Un impegno sostenuto da Edizione, azionista di riferimento, guidata da Alessandro Benetton, che è anche vicepresidente di Mundys. Risultati concreti e tangibili, frutto di interventi strutturali e investimenti mirati. Un percorso intrapreso da Mundys, holding presieduta da Giampiero Massolo e guidata da Andrea Mangoni, che in questi anni ha definito una chiara strategia volta al trasporto sostenibile.
Sono ambiziosi, in effetti, gli obiettivi posti dal Climate Action Plan, tra cui ricordiamo: l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 e Scope 2) entro il 2040; il passaggio al consumo di energia elettrica proveniente al 90% da fonti rinnovabili entro il 2030 e al 100% nel 2040; la riduzione del 50% entro il 2030 delle emissioni generate dalle società partecipate non di maggioranza o in joint venture.
«Mundys prosegue il suo percorso di crescita sostenibile contribuendo concretamente a un impatto positivo sull’ambiente, la società e l’economia dei territori in cui opera mentre continua la focalizzazione sulla crescita e sugli investimenti. I progressi compiuti lungo la roadmap ESG al 2030 testimoniano un impegno solido per uno sviluppo sostenibile del settore infrastrutturale nel quale opera a livello globale», spiega Katia Riva, Chief Sustainability & Transformation Officer di Mundys. Un impegno a favore della sostenibilità che ha già permesso di ottenere significativi risultati.
Grazie a interventi come l’elettrificazione delle flotte aziendali, l’uso di Led, impianti di produzione di energia elettrica da tecnologia fotovoltaica e sistemi di climatizzazione efficienti, l’82% dei consumi elettrici del Gruppo proviene oggi da fonti rinnovabili. Tutte le asset company stanno lavorando per raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2040 per Scope 1 e 2.
Un altro ambito di grande rilevanza è quello della mobilità sostenibile. In tal senso si sta lavorando ad un importante piano di ampliamento della rete di ricarica per veicoli elettrici, che conta oggi oltre 1.350 punti attivi, in ambito autostradale ed aeroportuale, con l’obiettivo di superare quota 6mila entro il 2031.
Un contributo significativo arriva da Abertis, leader mondiale nella gestione delle autostrade e delle soluzioni per la mobilità gestito da Mundys e da ACS, che prevede l’installazione di 918 postazioni lungo la propria rete autostradale entro il 2027, di cui oltre 700 sono già operative.
Circa 5.000 installazioni saranno realizzate nelle aree di parcheggio aeroportuali. Il primo esempio è l’area di parcheggio “e-move” presso l’aeroporto di Fiumicino. Inaugurata nel 2023, questa nuova infrastruttura dedicata alla mobilità green è dotata di 148 stalli e 74 colonnine di ricarica da 22 kW, accessibili direttamente tramite Telepass.
A conferma della centralità della sostenibilità nel proprio modello di sviluppo, a giugno 2025 Aeroporti di Roma – società controllata da Mundys e che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino – ha siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che prevede l’avvio di campagne di sensibilizzazione ambientale rivolte a passeggeri e operatori aeroportuali. Un accordo strategico che rafforza l’impegno di ADR per un modello di sviluppo sostenibile, già visibile in iniziative come gli impianti per il trattamento delle acque a Fiumicino, che permettono di usare acqua potabile solo per il 25% del fabbisogno dell’aeroporto.
Da sottolineare poi la proficua collaborazione di Mundys con la propria catena del valore per ridurre le emissioni indirette (Scope 3). Anche in questo caso i numeri parlano chiaro: -20,8% le emissioni d’acquisto di beni e servizi per chilometro percorso sulle autostrade e -33% le emissioni da investimento nelle società partecipate non maggioritarie.
Per ridurre le emissioni indirette, un aiuto concreto viene dall’utilizzo del Saf (Sustainability Aviation Fuel), carburante sostenibile per l’aviazione prodotto da materie prime non fossili e in grado di abbattere le emissioni fino al 90% rispetto al tradizionale.
L’impegno di Mundys si estende anche sul piano sociale, per promuovere sempre più con forza la parità di genere. Nel 2024, le donne costituiscono il 36% della forza lavoro del Gruppo e il 32,8% ricopre ruoli manageriali. L’obiettivo è raggiungere almeno il 35% entro il 2030. Sforzi che, dunque, stanno dando i loro frutti, come riconosciuto da tutti i principali indici ESG: massima valutazione “A list” da CDP, livello “negligible ESG Risk” da Sustainalytics, punteggio 95/100 da GRESB, rating A da MSCI e livello “Advanced” da Moody’s ESG.
Il tema della sostenibilità, inoltre, ha ricadute favorevoli anche sul fronte finanziario. Il Gruppo ha attivato infatti circa 5 miliardi di euro in strumenti legati al raggiungimento di specifici target ESG.
Tra i progetti più innovativi che testimoniano l’attenzione di Mundys verso la sostenibilità, non si possono non citare quelli di Aeroporti di Roma. A gennaio 2025 ADR ha inaugurato all’aeroporto di Fiumicino la Solar Farm, un impianto da 22 MWp, il più grande in autoconsumo in ambito aeroportuale in Europa e il secondo a livello mondiale. L’infrastruttura comprende circa 55mila pannelli. L’intero sistema fotovoltaico in ambito aeroportuale raggiungerà una potenza complessiva di (circa) 60 MWp, una capacità – per rendere l’idea – sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico annuo di 30mila famiglie italiane. L’impianto fotovoltaico contribuirà a ridurre le emissioni dello scalo di oltre 11mila tonnellate ogni anno, permettendo di arrivare all’obiettivo Net Zero Carbon con vent’anni di anticipo rispetto agli Accordi di Parigi e dieci rispetto al Climate Action Plan della Capogruppo.
Un’altra ambiziosa iniziativa volta ad abbattere le emissioni nocive è data dal sistema di accumulo con batterie second life. Pioneer è il più grande sistema di storage energetico in Italia basato su batterie ibride second life e fra i più avanzati in Europa. Il progetto, sviluppato in collaborazione con Enel, rappresenta un esempio concreto di economia circolare e sostenibilità ambientale. Il sistema riutilizza 762 pacchi batteria provenienti da tre case automobilistiche (Nissan, Mercedes, Stellantis), trasformati in un sistema Bess (Battery Energy Storage System) da 10 MWh e una potenza complessiva di 2,5 MW. Pioneer è perfettamente integrato con la Solar Farm e ne potenzia l’efficienza. Questo nuovo sistema, che permette di risparmiare 1.500 tonnellate di CO₂ all’anno, consente di immagazzinare l’energia solare prodotta in eccesso durante il giorno e di renderla disponibile nelle ore serali.
Un aiuto significativo alla riduzione di emissioni arriva anche dal telepedaggio. Secondo lo studio “Il fattore Telepass”, solo nel 2024 l’utilizzo del dispositivo di bordo per il telepedaggio sulla rete autostradale italiana ha permesso di evitare l’emissione di oltre 71mila tonnellate di CO₂, pari a più di 10mila viaggi intorno alla Terra o oltre 1.100 viaggi Terra-Luna. Anche così si dà un contributo concreto per la salvaguardia del pianeta.
Leggi l'articolo originale su TPI.it