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    Flat tax, pensioni e reddito di cittadinanza: cosa c’è nella prima manovra del governo Meloni

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 22 Nov. 2022 alle 07:39

    Doveva valere circa 32 miliardi, è arrivata a costarne fino a tre in più, 35: la prima manovra del governo Meloni dedica come promesso i due terzi degli stanziamenti all’emergenza energia, e imprime alle altre misure una attenzione per famiglie e fasce deboli. Una Legge di bilancio “prudente e realista”, che tiene conto della situazione economica ma anche “sostenibile per la finanza pubblica”, sottolinea una nota del ministero dell’economia di Giancarlo Giorgetti: l’approvazione è arrivata nella notte, dopo circa tre ore di Consiglio dei Ministri. Stamattina Meloni ha annunciato una conferenza stampa per spiegarne i dettagli, aggiungendo lo slogan “l’Italia torna a correre”.

    Sul fronte del fisco la novità più importante riguarda il taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe essere di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, di 3 punti per quelli fino a 20mila euro. Soglia di reddito per gli autonomi aumentata da 65mila a 85mila euro per la flat tax al 15%, viene inoltre introdotta una flat tax incrementale, con il 15% applicato solo sull’incremento rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nel triennio precedente. Non è arrivato il taglio dell’Iva su pane e latte, misura nella quale Salvini e Berlusconi credevano molto. Viene rimpiazzata da una “carta risparmio” che verrebbe erogata dai comuni alle famiglie in difficoltà. Sul Reddito di cittadinanza la decisione è rinviata: resta l’idea di toglierlo agli ‘occupabili’, ma l’ipotesi di una cancellazione immediata è sembrata troppo brusca: la ministra del Lavoro Calderone ha previsto un anno di “cuscinetto” (fino al 31 dicembre 2023) in cui inserire i lavoratori occupabili, ma dal 2024 si volta pagina. Per le pensioni scatta ‘quota 103’ (41 anni di contributi e 62 di età) in attesa di una riforma più strutturata della legge Fornero, mentre “Opzione donna” viene prorogata di un anno, ma permetterebbe di uscire a 58 anni con due o più figli, a 59 se si ha un solo figlio.

    Previsto inoltre un mese di congedo per i primi sei anni dei figli, da aggiungersi agli attuali congedi parentali. Scende al 5% l’Iva su pannolini e prodotti per l’infanzia, attualmente al 22%, e assorbenti. Ci sarà inoltre un aumento delle sigarette che dovrebbe portare 138 milioni. Nel pacchetto ‘tregua fiscale’ c’è la tanto sbandierata cancellazione delle cartelle fino a mille euro e la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio. Torna il contributo per le scuole paritarie da 70 mln con in aggiunta il trasporto disabili (24 mln). Sempre sul fronte fiscale la Legge di Bilancio prevederebbe una decontribuzione fino a un massimo di seimila euro per incentivare le aziende ad assumere under 36 a tempo determinato. In ultimo, il governo sembra fare sul serio per quanto riguarda il ponte sullo Stretto: per riavviare il progetto è prevista la riattivazione della società “Stretto di Messina spa”, attualmente in liquidazione.

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