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    Di Maio: “In Italia chi perde il lavoro non ha alcun reddito dallo Stato”. Ma è vero?

    Luigi Di Maio, capo politico M5S.

    Nel nostro paese è in vigore la Naspi, il sussidio di disoccupazione che garantisce un ponte reddituale di massimo 2 anni a chi perde involontariamente il proprio posto di lavoro

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 12 Mag. 2018 alle 14:47 Aggiornato il 21 Apr. 2019 alle 16:26

    Luigi Di Maio, capo politico del M5s, in un video pubblicato lo scorso 30 aprile sosteneva che in Italia, senza il reddito di cittadinanza, un padre che perde il lavoro viene lasciato solo dallo stato, senza alcun reddito.

    Dopo che l’ex premier Matteo Renzi, nell’intervista a Che tempo che fa del 29 aprile, aveva accusato il M5s di voler dare un “sussidio a tutti” per “non fare niente”, Di Maio aveva infatti pubblicato un video in cui diceva:

    “Per lui un padre di famiglia che perde il lavoro va lasciato solo dallo stato, senza alcun reddito. Ha detto che bisogna dargli un lavoro, certo, ma mentre cerca un lavoro cosa dai da mangiare ai suoi figli? Non li manda più a scuola? Se ci mette 6 mesi a trovare un lavoro, come vivono per 6 mesi una famiglia con 2 figli in cui l’unico reddito era quello del padre?”

    Il sito web lavoce.info ha verificato l’affermazione di Di Maio per capire se davvero una persona che perde il lavoro si trova senza alcun reddito da parte dello Stato.

    La risposta è che l’affermazione di Di Maio è falsa.

    In Italia, infatti, oggi è in vigore la Naspi, il sussidio di disoccupazione che garantisce un ponte reddituale di massimo 2 anni a chi perde involontariamente il proprio posto di lavoro.

    Ma qual è quindi la differenza tra Naspi e reddito di cittadinanza? (qui le informazioni sulla proposta di M5S sul reddito di cittadinanza, come ottenerlo e a chi spetterebbe).

    “La Naspi è destinata a tutti i lavoratori dipendenti, esclusi quelli a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, abbiano maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e possano far valere almeno 30 giornate di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi”, spiega l’autore dell’articolo.

    “Con caratteristiche simili a quelle presenti nel disegno di legge sul reddito di cittadinanza presentato dai parlamentari M5s, la normativa sulla Naspi impone al beneficiario di partecipare alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione presso i centri per l’impiego, pena la perdita dell’assegno”.

    “La Naspi si interrompe se il lavoratore trova una nuova occupazione, inizia un’attività lavorativa in forma autonoma o raggiunge i requisiti per il pensionamento”.

    La funzione svolta, quindi, è proprio quella di ponte tra la perdita di un’occupazione e l’inizio di un nuovo lavoro, la stessa funzione che dovrebbe avere, secondo la proposta di M5S, il reddito di cittadinanza.

    Qui invece le differenze tra reddito di inclusione e reddito di cittadinanza.

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