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    Reddito di cittadinanza, in 39 mila hanno perso il diritto al sussidio: i numeri dell’Inps

    Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico

    I numeri dell'Inps. L'importo medio mensile è di 482,36 euro

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 22 Ott. 2019 alle 13:30

    Reddito di cittadinanza, Inps: in 39 mila hanno perso il diritto al sussidio

    Sono 2,28 milioni le persone coinvolte nei nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza (di cui 1,47 milioni tra Sud e Isole), con un importo medio mensile pari a 482,36 euro. È quanto si evince dalle tabelle che accompagnano i dati di Inps aggiornati all’8 ottobre.

    Importo che varia in funzione delle componenti del beneficio: il più alto, 613 euro mensili, risulta quello percepito dai nuclei beneficiari del Reddito con a carico un mutuo; quello più basso, 212 euro, da chi ha una Pensione di cittadinanza (per gli over 67) con a carico un affitto.

    Intanto, da aprile scorso, stando ai dati sul reddito di cittadinanza Inps 39 mila nuclei sono decaduti dal diritto di percepire il sussidio o la Pensione di cittadinanza. Inps spiega quali sono stati i motivi: rinuncia del beneficiario (5 per cento dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (10 per cento), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (37 per cento) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (48 per cento).

    Dunque, del totale di 982 mila domande accolte, 943 mila sono i nuclei restanti: nello specifico sono costituiti per 825 mila da percettori di Reddito di cittadinanza, con 2,28 milioni di persone coinvolte, e per 118 mila da percettori di Pensione di cittadinanza, con 134 mila persone coinvolte. In totale 1,5 milioni di nuclei hanno presentato una domanda.

    Ottobre 2019, scaduta la possibilità di integrare la domanda

    Ieri, 21 ottobre 2019, era l’ultimo giorno utile per aggiornare la domanda del reddito di cittadinanza su richiesta di Inps. Tutti coloro i quali hanno presentato la domanda nel mese di marzo 2019, quindi subito dopo l’introduzione per legge del sussidio, devono integrare la documentazioni con un’autocertificazione. Possono ancora farlo, collegandosi al sito di Inps, ma non sono più nei termini per ricevere il pagamento di ottobre.

    E il presidente di Inps, Pasquale Tridico, ha chiarito che il sussidio tornerà a essere pagato una volta rimessa in regola la documentazione, ma gli arretrati non si potranno recuperare.

    Quindi il pagamento di ottobre sarà comunque perso. Stesso discorso vale per tutti i percettori di Pensione di cittadinanza.

    QUI altre informazioni sul reddito di cittadinanza
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