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    Morti lavoro 2019, Inail: “Da gennaio a luglio, 599 decessi”

    I dati dei primi sette mesi del 2019 hanno segnato un aumento delle vittime del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Calano, invece, gli infortuni

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 31 Ago. 2019 alle 14:26 Aggiornato il 6 Set. 2019 alle 17:54

    Morti lavoro 2019, Inail: “Da gennaio a luglio, 599 vittime”

    Erano al lavoro in una vasca in una discarica di rifiuti, e sono morti probabilmente asfissiati, i due operai che hanno perso la vita lo scorso 29 agosto a Matera. Leonardo aveva 52 anni, Donato ne aveva 53. I loro corpi sono stati trovati sul fondo della vasca di decantazione, a trenta metri di profondità, dove è stata rilevata un’alta concentrazione di monossido di carbonio.

    In provincia di Cremona, solo nel mese di agosto, sono morti tre lavoratori.

    Marzio, 47 anni, ha perso la vita in provincia di Treviso, travolto da una massa di materiale nell’azienda di stampaggi dove lavorava. Nel Varese, a Gorla Minora, è morto Davide. Aveva 39 anni: è rimasto incastrato tra due rulli di un macchinario che gli hanno schiacciato il torace. A Ripi, vicino Frosinone, un operaio di 57 anni è rimasto sepolto da metri di terra in un cantiere.

    Ci sono singole storie, e nomi, dietro i numeri dei morti di lavoro presentati dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail). Una strage silenziosa, un elenco di 599 persone decedute in 181 giorni. Dati che, se comparati con quelli dello stesso periodo di tempo del 2018, segnano un aumento delle vittime del 2 per cento.

    Le morti di lavoro sono cresciute al centro (da 110 a 120), al sud (da 119 a 134) e sulle isole (da 46 a 58). Sono diminuite leggermente nel nord-ovest (da 155 a 153) e nel nord-est (da 157 a 134).

    Rispetto alle fasce di età, sono aumentate le morti di persone tra i 45 e i 54 anni (+ 43 casi) e tra i 20 e i 34 (+ 19). Hanno perso la vita più uomini (da 527 a 548) e meno donne (da 60 a 51). Più lavoratori comunitari (da 29 a 40) ed extracomunitari (da 64 a 71) e meno italiani (da 494 a 488).

    Le denunce di infortunio, sempre secondo i dati diffusi da Inail, indicano un leggero miglioramento rispetto al 2018: a luglio sono state 378.671, 62 in meno rispetto alle 378.733 dei primi sette mesi del 2018 (- 0,02%).

    Un’analisi di Pagella Politica evidenzia che le morti registrate nel primo semestre dell’anno, 482 infortuni mortali, sono il dato peggiore dal 2016, cioè da quando sono consultabili i bollettini trimestrali Inail. Il 2016 aveva registrato 1.018 vittime e il 2017 ne aveva contate 1.029. I primi sei mesi dell’anno in corso hanno superato il totale delle vittime del primo semestre del 2018, che già era stato il peggiore degli ultimi anni, con il 10% di vittime in più rispetto all’anno precedente.

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