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    L’educazione “paga” nel lavoro: per il 46% è la prima cosa che conta nella scelta di un’azienda o di un professionista

    Le buone maniere risultano determinanti nel raggiungere accordi commerciali, creando empatia con i clienti

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 2 Nov. 2020 alle 17:27 Aggiornato il 2 Nov. 2020 alle 17:30

    “L’educazione e la gentilezza sono determinanti nella scelta di un’azienda o di un professionista”. È questa la prima risposta che hanno dato più di mille possessori di partita IVA, rispondendo a un questionario effettuato dalla società di marketing Deraweb, creato per stabilire quali fossero gli indicatori più importanti nella scelta di un erogatore di servizi.

    “Oltre al prevedibile ‘affidabilità del partner in termini di servizio e solvibilità’(38%) – spiega Fabio De Lucia, direttore marketing & amp; Co-Founder Deraweb – i gradini più alti del podio sono stati ricoperti da aspetti legati alla gentilezza e all’educazione (46%). Per il 16% conta poi la presenza sul proprio territorio. Quasi la totalità degli intervistati, ha affermato che le buone maniere e la cordialità sono determinanti nella scelta di un’azienda o di un professionista. Soprattutto oggi, vivendo in una società estremamente individualista, egocentrica e poco avvezza ai principi basilari del vivere comune, la gentilezza e il garbo se realmente autentici, possono diventare degli alleati utilissimi nel mondo degli affari. Non bisogna mai dimenticare che prima di essere dei professionisti siamo delle persone, mossi da dinamiche empatiche ed emotive. Oltretutto l’educazione nell’ascolto di un cliente è una forma di assoluto rispetto, attenzione e considerazione. Elementi psicologici, questi, che portano il cliente a sviluppare una percezione di reciproca condivisione, lealtà e fiducia”.

    Anche in caso di comunicazione digitale, le relazioni sono sempre interconnessioni tra individui che sono al tempo stesso persone e professionisti, reagendo in modo diverso allo stesso messaggio se posto in modo perentorio o garbato.

    “Molto spesso – prosegue De Lucia – mi capita di leggere delle mail prive di un semplicissimo ‘buongiorno’, ‘buonasera’, ‘grazie’ o ‘cordiali saluti’ così come altrettanto spesso non ricevo alcuna risposta a un messaggio mail o su whatsapp. Per non parlare dell’importanza delle risposte che si danno sui social network dove fin troppo spesso albergano ingiustificabili manifestazioni di arroganza, presunzione o aggressività. È determinante legare ogni singolo processo comunicativo (azienda – cliente) secondo dei processi di garbo. Per questo motivo ogni azienda, micro, piccola, media o grande che sia o ogni libero professionista, dovrebbe settare il proprio impianto digitale (sito web, social network, mailing) e il proprio personale in azienda verso una forma mentis equilibrata e civile in modo da evocare al cliente finale o potenziale, un’esperienza positiva e rassicurante”.

    I professionisti e gli imprenditori dovrebbero comprendere l’importanza di una comunicazione circolare tra mondo reale e mondo digitale. Gli impianti digitali strategici hanno il compito di attrarre clienti e una volta attratti bisognerà creare un collante comunicativo vis à vis. La relazione fisica è fondamentale tanto nelle riunioni o nelle trattative dal vivo, quanto in quelle che avvengono telefonicamente o utilizzando piattaforme digitali Fad come Zoom. Possiamo avere tutta la conoscenza tecnica che vogliamo ma se non sappiamo trattare con le persone, se non siamo in grado di accogliere le loro richieste con la giusta attenzione, gentilezza e partecipazione, avremo sempre delle chance in meno.

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