Fincantieri prevede tra le 1.400 e le 1.500 nuove assunzioni negli Stati Uniti per rispondere alla crescente domanda di navi da guerra da parte della Us Navy. Ne ha dato notizia nei giorni scorsi il Wall Street Journal e oggi a confermarlo è anche il Sole 24 Ore.
Il colosso italiano della cantieristica navale, leader europeo del settore, è attivo negli Usa da oltre quindici anni attraverso al controllata Fincantieri Marine Group (Fmg). Il gruppo ha investito oltre mezzo miliardo di dollari nei suoi cantieri in Wisconsin, dove già oggi lavorano circa 3mila addetti.
Ora, con l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump, Fincantieri intravede nuove opportunità. Nelle scorse settimane infatti il presidente, intervenendo in un programma radiofonico, ha aperto alla possibilità di acquistare navi militari da Paesi alleati degli Stati Uniti.
Già nel 2020, ai tempi della prima presidenza di Trump, Fmg si era aggiudicata una commessa da 5,5 miliardi di dollari per la costruzione di nove fregate multimissili. L’obiettivo ora è rafforzarsi su un mercato sempre più strategico per il gruppo.
“Sul fatto che gli Stati Uniti sovrappesino il made in America vediamo una opportunità”, ha osservato nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero a margine della consegna della nave da crociera Mein Schiff Relax, a Monfalcone.
“Siamo negli Usa da 15 anni, dove abbiamo cantiere un cui lavorano tremila persone, dunque siamo americani in America come italiani in Italia”, ha sottolineato Folgiero.
Fincantieri, ha chiarito l’amministratore delegato, non vede quindi nel protezionismo di Trump “una minaccia”: “Il protezionismo – secondo Folgiero – non è strumento necessariamente di lungo termine ma nel ciclo geopolitico che abbiamo davanti ci sarà una regionalizzazione delle produzioni. Che Fincantieri sia l’unico costruttore di navi in questa parte del mondo, ci dà forza”.
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