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    Digital pay: oltre la PSD2, l’Unione Europea studia la nuova la normativa

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 20 Set. 2022 alle 20:19 Aggiornato il 20 Set. 2022 alle 20:20

    L’aumento dei pagamenti digitali ha spinto l’Unione Europea a introdurre la nuova normativa PSD2 (Payment Service Directive). Operativa da settembre 2020, la direttiva europea regola i pagamenti nei paesi UE stabilendo nuove norme orientate a rendere tali ervizi più innovativi e sicuri.

    In particolare, la PSD2 è la seconda versione della normativa, in attesa dell’introduzione della terza versione sulla quale le istituzioni europee sono già al lavoro. La direttiva ha gettato le basi per la creazione di un mercato unico dei pagamenti in tutta l’UE, regolando le attività dei player che offrono servizi di pagamento digitali e innovativi, dalle banche agli IMEL (Istituti di Moneta Elettronica).

    Tra le principali questioni affrontate dalla PSD2 ci sono le Open API, l’autenticazione forte dei clienti ai servizi di pagamento online, il sistema delle commissioni nei pagamenti realizzati tramite carta e le transazioni effettuate mediante il credito telefonico. La norma prevede inoltre maggiore trasparenza, definendo anche i diritti e gli obblighi dei prestatori di servizi di pagamento e degli utenti.

    Normativa PSD2 sui pagamenti digitali: obblighi e opportunità per le aziende

    Con la normativa PSD2 le aziende devono rispettare determinati standard previsti in merito alla gestione dei pagamenti digitali, specialmente in merito alla gestione dei dati finanziari, all’integrazione e all’apertura alla concorrenza.

    In questi casi è possibile ricorrere a soluzioni dedicate a imprese e professionisti come TS Pay, il software di digital pay per i pagamenti online proposto da TeamSystem che rispetta la direttiva europea PSD2 e può essere collegato con il proprio sistema gestionale.

    In questo modo è possibile non solo allinearsi alla normativa PSD2, ma anche sfruttare le opportunità legate all’Open Banking promosso dalla nuova direttiva dell’Unione Europea.

    Un punto cruciale della PSD2, infatti, è l’Open API, ovvero l’accesso ai conti bancari da parte di provider terzi differenti dalle banche presso cui il conto è depositato, ovviamente previa autorizzazione dei titolari dei conti che devono concedere la condivisione delle informazioni bancarie.

    Le banche quindi mettono a disposizione le API (Application Programming Interface) alle altre imprese di servizi di pagamento online, le quali possono svolgere attività di analisi, aggregare i dati e fornire servizi integrabili con quelli bancari, ad esempio una carta di pagamento esterna collegata al conto bancario.

    Le informazioni ottenute dall’analisi di questi dati possono servire anche per la creazione di servizi B2B per le banche stesse, come soluzioni di rating più veloci con cui le banche possono valutare il credit scoring dei clienti.

    Per gli utenti la PSD2 dovrebbe fornire diversi vantaggi, tra cui una migliore user experience e una maggiore sicurezza nei pagamenti digitali. Nel primo caso è possibile rendere i processi di pagamento più semplici e veloci, ad esempio evitando passaggi eccessivi nei pagamenti tramite smartphone.

    Nel secondo caso vengono introdotti nuovi metodi di autenticazione per verificare l’identità degli utenti che devono effettuare un pagamento digitale, tra cui l’autenticazione a due fattori con password e token, riconoscimento di impronte o viso.

    Verso la PSD3: cosa potrebbe cambiare in futuro per i pagamenti online?

    Dopo l’introduzione della normativa PSD2 e dell’Open Banking, l’Unione Europea sta lavorando alla nuova direttiva comunitaria PSD3. Dovrebbe trattarsi di un perfezionamento della precedente disposizione, di fatto finalizzando il percorso avviato con la PSD2 nel campo dei pagamenti innovativi e nella protezione degli utenti dalle frodi. L’aggiornamento potrebbe aprire ulteriormente il mercato payment europeo alla competizione, per una vera e capillare condivisione dei nuovi standard.

    Un problema rilevato con la PSD2, ad esempio, è la riduzione della customer experience a causa dell’aumento dei parametri di sicurezza introdotti con la strong authentication. Questa limitazione potrebbe essere migliorata attraverso una maggiore interoperabilità e una standardizzazione più efficiente, aspetti che potrebbero essere presenti nella PSD3.

    La nuova normativa sui pagamenti digitali potrebbe decretare anche il passaggio dall’Open Banking all’Open Finance, affinché i consumatori europei possano non solo usufruire di migliori soluzioni di pagamento, ma anche di prodotti finanziari più sicuri, accessibili e personalizzati.

    La PSD3 dovrebbe anche rendere più efficienti le transazioni internazionali, facilitare la competitività e l’innovazione nel settore dei pagamenti retail e promuovere nuove soluzioni di digital payment più veloci e paneuropei.

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