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    Descalzi (Eni): “Senza rigassificatori l’inverno più duro sarà quello del 2023-24”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 9 Ott. 2022 alle 12:10

    Descalzi: “Senza rigassificatori l’inverno più duro sarà quello del 2023-24”

    “Senza rigassificatori e stoccaggi più ampi, l’inverno più difficile sarà quello del 2023-24, non quello del 2022-23”: lo ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, all’evento annuale di Cultura Italiae “Semi 2022”.

    “Nel sistema energetico bisogna essere sovrabbondanti, se rimani a regime, a break even, e succede qualcosa vai in affanno. In questi anni abbiamo dato per scontato che l’energia fosse sempre disponibile, ma i nostri rigassificatori sono un terzo di quello che dovrebbero essere, e non abbiamo stoccaggi, l’Italia è un grande mercato di trasformazione che non ha energia” ha dichiarato Descalzi, che quindi ha ammonito: “Senza le infrastrutture, ossia rigassificatori e stoccaggi più ampi, l’inverno più difficile sarà quello del 2023-24, non quello del 2022-23”.

    “Come Eni abbiamo portato gas – ha aggiunto l’ad – ma il sistema è fatto dalla materia prima e dalle infrastrutture, senza di queste non riesci a farcela. Noi porteremo 7 miliardi di gas liquido dal 2023 via nave, ma se non ci sono rigassificatori vanno da un’altra parte. Il sistema deve essere sovrabbondante sia sulla materia prima che sulle infrastrutture, con questi i prezzi calano immediatamente”.

    “La forza di un’impresa – ha aggiunto ancora l’ad di Eni – è la sua cultura. È un processo che si sviluppa ma deve essere profondo”.

    Sull’Europa, poi, Descalzi osserva che “non riesce a muoversi unita, ci sono interessi divergenti”. Sulla discussione sul price cap sul gas, che si trascina da mesi, l’ad di Eni aggiunge: “In Europa non si parla di energia da 30 anni, quando poi diventano tutti esperti in 5 minuti è difficile trovare una soluzione”.

    “L’Europa non è uno Stato, ci sono diverse culture, diversi mix di energia, anche diverse ricchezze, quando si parla di solidarietà è una fotografia” conclude Descalzi.

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