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    Confindustria, corsa alla presidenza: Licia Mattioli spinge sul farmaceutico

    Licia Mattioli
    Di TPI
    Pubblicato il 18 Feb. 2020 alle 12:03 Aggiornato il 18 Feb. 2020 alle 12:13

    Il settore farmaceutico è uno dei campi più importanti su cui si gioca la corsa alla presidenza di Confindustria. Nel quadro di un’economia italiana ancora impantanata nella melma della “crescita zero” (per il 2020 la Commissione europea prevede un +0,3 per cento di Pil), l’industria dei farmaci rappresenta uno dei pochissimi asset in grande salute. È il settore con la più alta crescita dal 2008 al 2018, con una quota di export pari all’8 per cento, e negli ultimi cinque anni ha registrato un aumento dell’occupazione del 10 per cento. L’Italia ha ormai stabilmente superato la Germania e i farmaci qui prodotti curano pazienti nei quattro angoli del pianeta.

    Ottenere il sostegno del comparto farmaceutico è perciò fondamentale per aspirare a essere eletti alla guida di Confindustria. Ecco perché i tre principali candidati alla presidenza – Licia Mattioli, Carlo Bonomi e Giuseppe Pasini (ai quali ora sembra si voglia aggiungere il re del caffè Andrea Illy) – stanno facendo gli straordinari per persuadere le imprese del settore.

    Bonomi ha dalla sua il fatto di operare con la sua Synopo in un comparto molto affine, il biomedicale, mentre Pasini può fare leva sul fatto di essere alla guida di una impresa (Feralpi, siderurgico) che per dimensioni è assimilabile alle grandi aziende della farmaceutica.

    Ma negli ultimi giorni è Licia Mattioli quella che più di tutti si sta muovendo per far presa sulle imprese iscritte a Farmindustria. Mattioli, vicepresidente uscente di Confindustria, può giocarsi innanzitutto la carta dell’esperienza nelle relazioni con i mercati esteri, avendo gestito i progetti di internazionalizzazione di Viale dell’Astronomia negli ultimi quattro anni.

    Ma l’imprenditrice torinese ha anche messo a punto un dettagliato programma per quanto riguarda il settore farmaceutico. Tra i punti principali della sua agenda ci sono il potenziamento della ricerca, l’alleggerimento del payback che grava sulle imprese e una revisione della governance del comparto che punti forte in particolare sull’innovazione.

    E poi una migliore interconnessione con università e ospedali e un nuovo progetto per una banca dati sanitaria. “La salute è una questione di scienza, non solo di economia”, si legge nel programma di Mattuoli. “Creiamo una piattaforma dei dati sanitari, promuovendo standardizzazione e interoperabilità per garantire qualità delle cure e efficienza nei costi. Valutiamo la spesa farmaceutica considerando anche i costi evitati e l’impatto positivo sul benessere dei cittadini”.

    Mattioli, Bonomi e Pasini (e ora forse anche Illy) si danno battaglia su più campi per la successione a Vincenzo Boccia. Il 12 marzo è atteso il via libera alle candidature ufficiali da parte della Commissione dei Saggi, poi si entrerà nel vivo della campagna elettorale. Il nuovo presidente di Confindustria verrà designato il 26 marzo dal Consiglio generale ed eletto dall’assemblea dei delegati in programma il 20 maggio

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