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    Caro energia, la ricetta di Gentiloni e Breton: “Serve una risposta europea comune”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 4 Ott. 2022 alle 12:59

    Come per il Covid, per fronteggiare il caro bollette serve “una risposta europea comune e solidale”, per evitare frammentazioni tra gli stati. A dirlo è il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, a proposito del maxi piano di aiuti da 200 miliardi annunciato dalla Germania. “Di fronte alle sfide che dobbiamo affrontare, rispondiamo più efficacemente e riusciamo a proteggere meglio i nostri concittadini se mostriamo solidarietà”, scrivono in una lettera sul Corriere della Sera Gentiloni e Thierry Breton, Commissario per il mercato interno.

    “Siamo usciti dall’esperienza ancora dolorosa della pandemia grazie all’imponente piano di ripresa NextGenerationEU, al fondo europeo di sostegno all’occupazione «SURE» e al successo della gestione comune dei vaccini. Ma l’attuale crisi energetica e il disagio sociale che sta aumentando in un contesto di inflazione record e di prezzi astronomici dell’energia ci rimettono di fronte a un bivio. È un’occasione per riaffermare – nella volontà e nell’azione – i principi di solidarietà e di azione comune”, scrivono i due Commissari europei.

    “Di fronte alle sfide colossali che abbiamo davanti, c’è solo una risposta possibile: quella di un’Europa solidale. Per superare le falle causate dai diversi margini di manovra dei bilanci nazionali, dobbiamo pensare a strumenti mutualizzati a livello europeo. Solo una risposta di bilancio europea ci permetterà, sostenendo l’azione della BCE, di rispondere efficacemente a questa crisi e di calmare la volatilità dei mercati finanziari”.

    “Come siamo stati in grado di fare durante la crisi di Covid, spetta a noi stabilire — collettivamente e in modo pragmatico — meccanismi di sostegno equi che mantengano l’integrità e l’unità del mercato interno, proteggano tutte le imprese e i cittadini europei e ci permettano di andare avanti insieme in questa grande crisi. Ispirarsi al meccanismo «SURE» per aiutare gli europei e gli ecosistemi industriali nell’attuale crisi potrebbe essere una delle soluzioni a breve termine che apre la strada a un primo passo verso la fornitura di «beni pubblici europei» nei settori dell’energia e della sicurezza, che è l’unico modo per dare una risposta sistemica alla crisi. L’Europa ha già dimostrato di saper reagire con forza superando le divisioni e mettendo in comune la propria potenza di bilancio a livello europeo, in modo da dimostrare solidarietà e giustizia. Questa è l’essenza del nostro progetto europeo”, aggiungono Gentiloni e Breton.

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