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    Bonus 3000 euro per i lavoratori dipendenti: che cos’è e come ottenerlo

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 15 Ott. 2023 alle 11:31

    Bonus 3000 euro per i lavoratori dipendenti: che cos’è e come ottenerlo

    Si chiamano fringe benefit, e sono delle agevolazioni fiscali che il governo italiano ha introdotto per il 2023, con l’obiettivo di migliorare il potere di acquisto delle famiglie, gravate dal peso dell’inflazione. È importante sottolineare che la decisione di concedere o meno questa agevolazione spetta al datore di lavoro. Ma vediamo cos’è questo bonus da 3000 euro per i dipendenti e come fare per ottenerlo.

    Che cos’è, come funziona e a chi spetta

    L’agevolazione in questione è stata istituita attraverso il decreto lavoro (dl n. 48/2023), successivamente convertito nella legge n. 85/2023. La sua principale novità è l’aumento del limite di esenzione dalla tassazione ordinaria per i cosiddetti “compensi in natura.” Vale a dire beni e servizi concessi dai datori di lavoro ai dipendenti con figli a carico. Nel 2023 la cifra in questione è stata portata da 258,23 euro a 3.000 euro. La misura è molto utile specialmente per le bollette domestiche. Secondo la circolare n. 23/E dell’Agenzia delle entrate, le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche, come energia elettrica, acqua e gas, rientrano anch’esse tra i benefici esenti da tassazione.

    Ma chi può beneficiare di questo bonus? La misura è rivolta ai dipendenti con figli fiscalmente a carico. Per loro, i benefit fino a 3.000 euro ricevuti dal datore di lavoro sono esenti dall’Irpef e dall’imposta sostitutiva sui premi di produttività. Per ottenerlo è necessario dichiarare al datore di lavoro il diritto di ricevere il bonus indicando il codice fiscale dei figli fiscalmente a carico.

    Non esiste una forma specifica per richiederlo, per cui datore di lavoro e dipendente possono concordare le modalità più adatte alle loro esigenze. È importante sottolineare che se i presupposti per l’agevolazione dovessero venire meno durante l’anno, per esempio, se un figlio non fosse più fiscalmente a carico, il dipendente deve informare tempestivamente il datore di lavoro che, in tal caso, recupererà il beneficio indebitamente erogato nei periodi di paga successivi.

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