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    Benzina, stop al cartello con i prezzi medi: Tar del Lazio boccia il decreto del governo Meloni. Pd: “Dilettanti”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 10 Nov. 2023 alle 17:21

    Benzina, stop al cartello con i prezzi medi: Tar del Lazio boccia il decreto del governo Meloni. Pd: “Dilettanti”

    Niente più cartelli con il prezzo medio di benzina e diesel nei distributori. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che oggi ha annullato il decreto con il quale il ministero delle Imprese aveva stabilito le modalità dell’obbligo di comunicazione da parte degli esercenti dei prezzi dei carburanti.

    Lo stesso ministero ha dato mandato all’Avvocatura dello stato per l’immediato appello al Consiglio di Stato. “La decisione del Tar si limita ad affrontare questioni procedurali e non pone in dubbio la sussistenza dell’obbligo previsto dalla legge in ordine all’esposizione del cartello”, ha spiegato in una nota il discastero guidato da Adolfo Urso, dopo che il Tar ha accolto presentato da Federazione gestori impianti carburanti e affini (Fe.gi.ca.), Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti, (F.i.g.i.s.c.) e da alcuni esercenti.

    “La norma sull’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti ha ampiamente dimostrato la sua efficacia, nonostante le turbolenze geopolitiche, come dimostrato dalla continua e progressiva discesa dei prezzi che si protrae da oltre un mese, che oggi si attestano a 1.827 euro/litro per il gasolio e a 1.838 euro/litro per la benzina. Valutazioni in calo di circa 10 cent/euro rispetto a quelle del 10 ottobre scorso”, ha aggiunto il ministero. “In questi mesi, in Italia il prezzo industriale di benzina e gasolio è stato inferiore a quello degli altri grandi Paesi europei e il margine lordo di distribuzione non ha subito i picchi visti nello scorso anno, a piena tutela quindi dei diritti dei consumatori e degli stessi operatori del servizio”.

    La sentenza ha scatenato le critiche dell’opposizione. “La decisione del Tar del Lazio di annullare il decreto sull’esposizione del prezzo medio della benzina, preteso dal ministro Urso, rappresenta un colpo definitivo al tentativo del governo di affrontare il tema del caro prezzi del carburante in modo demagogico e inefficace”, ha dichiarato il capogruppo in commissione Attività produttive del Pd, Vinicio Peluffo.

    “Come avevamo denunciato con forza ma inascoltati, quelle misure non consentivano in nessun modo di contrastare gli aumenti, anzi, al contrario, potevano spingerlo verso l’alto. Oltre a nascondere il maldestro tentativo di scaricare sui distributori la responsabilità degli aumenti che sono invece imputabili totalmente al dilettantismo del governo. In questo caso, come in molti altri, si inventano soluzioni fantasiose solo per evitare in veri problemi che non si sanno affrontare”, ha aggiunto.

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