Oggi, martedì 18 novembre, Barilla ha inaugurato BITE (Barilla Innovation & Technology Experience), il nuovo Innovation Center del gruppo alimentare. La struttura sorge a Parma, proprio accanto al molino, al pastificio e agli uffici aziendali. Si tratta di un centro all’avanguardia, che si sviluppa su una superficie di quasi 14mila metri quadri (l’equivalente di due campi da calcio): qui, pasta, sughi e prodotti da forno diventeranno territorio di esplorazione, tra ricerca e tecnologia.
Per Barilla, BITE rappresenta l’investimento più significativo nell’innovazione alimentare degli ultimi anni: oltre 20 milioni di euro, a cui si aggiungeranno circa 2 milioni all’anno in spesa per progetti specifici di upgrading sugli impianti.
200 professionisti e 84 collaborazioni
Il centro accoglierà 200 professionisti tra tecnologi alimentari, ricercatori, ingegneri, food designer, assaggiatori professionisti e chef, e, attraverso programmi di internship, e ospiterà ogni anno 30 giovani talenti. In un’ottica di “open innovation”, inoltre, la struttura conta già 84 collaborazioni attive con università e centri di ricerca in Italia e nel mondo, dall’Università di Parma a quella di Wageningen, dalla Federico II di Napoli all’Università di Bolzano, dal CNR italiano al TNO olandese, fino all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
A questa rete si aggiunge il confronto con le migliori start up agrifood & tech di tutto il mondo che Barilla seleziona ogni anno per co-creare soluzioni innovative. È il caso del programma Good Food Makers, che dal 2019 ha raccolto oltre 1.200 candidature da 41 Paesi e avviato 28 collaborazioni concrete che spaziano dall’agricoltura indoor sostenibile alla tracciabilità del basilico nel pesto alla genovese fino alla gestione della logistica con intelligenza artificiale.
“In Barilla, dove il prodotto è da sempre il cuore di tutto ciò che facciamo, sappiamo che una parte fondamentale del nostro lavoro è immaginare e realizzare prodotti di qualità, che devono rispondere e adattarsi alle nuove esigenze delle persone”, spiega il presidente del gruppo, Guido Barilla. “Il BITE, oltre a dare forma a quelli che saranno i prodotti di domani, rappresenta una scelta imprenditoriale ben precisa. Barilla deve guidare e anticipare le tendenze, ed essere capace di dialogare con mercati sempre più aperti e internazionali”.
La nursery dei prodotti Barilla di domani
All’interno del centro, 4.800 metri quadri saranno dedicati all’Innovation Center, che comprende un’area di Design Thinking, spazi per degustazioni e studi sensoriali, due cucine innovative per pasta e bakery, e un auditorium. A questi si aggiungono 9.000 metri quadri per gli impianti pilota: qui sorgeranno laboratori e linee sperimentali per testare, prototipare e sviluppare pasta, sughi e prodotti da forno, progettare soluzioni innovative di packaging e sviluppare sistemi avanzati per garantire qualità e sicurezza alimentare di eccellenza.
All’interno del BITE trova spazio anche il nuovo Customer Collaboration Center (CCC), pensato per essere il “cuore pulsante dell’incontro tra Barilla e i suoi clienti”: un luogo in cui ogni visita diventa un viaggio immersivo e multisensoriale, capace di intrecciare insight sui consumatori e sugli shopper con emozioni, scienza e arte culinaria. L’obiettivo è creare insieme soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone e alimentino una crescita reciproca e sostenibile.
“Fare innovazione significa mettere al centro i desideri delle persone”, spiega Michele Amigoni, responsabile RDQ del Gruppo Barilla. “Capire a fondo come evolveranno i loro bisogni legati al cibo e alla nutrizione, e da lì mettere a terra idee che siano nuove, buone e sostenibili. Il BITE sarà un centro aperto al mondo, dove sarà possibile vedere, toccare e comprendere come Barilla immagina il futuro del cibo“.
Spazi inclusivi tra arte e innovazione
BITE è stato progettato seguendo criteri di sostenibilità, inclusione e accessibilità: la struttura integra fonti rinnovabili per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto energetico, mentre all’esterno sono previsti spazi dedicati alla ricerca in agricoltura rigenerativa. Grazie al supporto di Dynamo Academy, inoltre, percorsi tattili e per ipovedenti, arredi flessibili, ascensori per ogni scala favoriscono una relazione armoniosa tra persone e spazi. Il centro ospiterà anche diverse opere d’arte della collezione Barilla che si arricchirà di una nuova aggiunta: la scultura “La condizione del tempo” di Paolo Borghi.
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