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    Addio alle bustine di zucchero al bar: l’Ue dichiara guerra agli imballaggi superflui

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Dic. 2022 alle 09:54 Aggiornato il 1 Dic. 2022 alle 10:01

    Addio alle bustine di zucchero al bar: l’Ue dichiara guerra agli imballaggi superflui

    Addio alle bustine di zucchero al bancone dei bar. E anche ai flaconcini di shampoo in albergo, insieme a “bustine, tubetti, vassoi e scatole”. Una nuova proposta della commissione europea mira a ridurre la produzione di rifiuti di imballaggio, eliminando gli sprechi. Il nuovo regolamento, che dovrà essere discusso anche da parlamento e consiglio europeo, punta a una riduzione del 15 percento dei rifiuti di imballaggio pro-capite per ogni paese dell’Unione Europea entro il 2040 (rispetto ai livelli del 2018), da raggiungere in modo graduale. Attualmente ogni europeo produce in media quasi 180 chili di rifiuti di imballaggio all’anno.

    La proposta, presentata ieri dal vicepresidente della commissione Frans Timmermans, prevede inoltre che entro il 2030 tutti gli imballaggi presenti sul mercato Ue dovranno essere riciclabili. L’obiettivo sarà quello di favorire più il riuso e il vuoto a rendere che il riciclo. Sotto la scure dell’Ue finiranno imballaggi monouso nel settore “hotellerie-restaurant-café”, che contengano cioè “singole porzioni o porzioni, utilizzati per condimenti, conserve, salse, creme per il caffè, zucchero e condimenti, ad eccezione di tali imballaggi forniti insieme ad alimenti pronti da asporto destinati al consumo immediato senza necessità di ogni ulteriore preparazione”

    “Ci opporremo in tutte le sedi”, ha detto il responsabile ambiente ed energia di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, mentre la viceministro all’Ambiente Vannia Gava ha parlato di “muro ideologico”, evidenziando “l’assenza di aperture al confronto e l’inadeguatezza davanti a situazioni di eccellenza come quella del nostro paese”. “So che in Italia moltissimo già è stato fatto sul riciclo”, ha rassicurato Timmermans. “Vogliamo ancora di più, non di meno, non c’è competizione tra i due approcci”.

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