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Tra arte e cultura, l’importanza delle relazioni e del networking

Stefano Lucchini, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Marcello Presicci
Di Marcello Presicci
Pubblicato il 22 Lug. 2025 alle 09:35 Aggiornato il 22 Lug. 2025 alle 09:37

La recente visita presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Lord Edward Young – per 20 anni segretario privato della Regina Elisabetta II e attuale consigliere del segretario generale del Commonwealth – ha rappresentato un momento di importanza capitale nell’ esplorazione del connubio che lega arte, cultura e valore delle relazioni internazionali. Come è noto vi è un’intera disciplina definita come social network theory (SNT) che analizza le modalità con le quali le persone si relazionano tra di loro, che tipologie di legami intercorrono tra gli individui, quali sono i vantaggi e gli svantaggi che queste connessioni forniscono e molto altro ancora.

Assodata l’importanza del networking in ambito professionale è facile intuire come possa essere strategicamente adoperato in innumerevoli aree, tra cui quelle dell’arte e della cultura. Due pilastri che regolano ed arricchiscono le interconnessioni relazionali in tutte le comunità. Un punto centrale risiede proprio nelle caratteristiche che questi due settori possiedono. Alla base della creazione del bene culturale vi è un valore simbolico e intrinseco, generato da un atto di creatività umana che mai nessuno robot o IA potrà sostituire. L’incontro con l’arte è sempre stupore. Lo stupore suscita emozione e l’emozione genera conoscenza attraverso le relazioni. La fruizione dell’arte è opposta alla velocità e insegna a vivere l’attimo, spesso in silenzio. Lo studio delle intersezioni sociali nel mondo dell’arte e della cultura è fondamentale non solo nella fase di creazione del bene ma anche in quelle successive di promozione, valorizzazione e fruizione.

Per questo la discrezione fedele di Sir Edward Young ha permesso ad una delle figure piu rilevanti del Regno di Elisabetta II di tessere rapporti di rilievo assoluto in ogni campo, compresa l’arte contemporanea. Studioso e profondo conoscitore della Royal Collection, la più grande collezione d’arte privata al mondo, Lord Edward Young ha visitato innumerevoli volte le 13 residenze del Regno Unito, tra cui Hampton Court, Buckingham Palace e il castello di Windsor, dove è custodita la Royal Collection. Quello che è emerso è il valore dell’arte come piattaforma universale di incontri, pensieri, riflessioni, relazioni multidisciplinari e grandi progettualità.

Oggi sappiamo bene come due fattori accompagnano la società da sempre: i media, come intermediari della percezione verso il mondo circostante, e l’arte, come espressione di una realtà in cui l’uomo si riflette. Nel momento in cui i primi operano, anche l’arte subisce modifiche. Ciò è possibile osservarlo nella società contemporanea dove, a fronte di nuovi media, il mondo dell’arte ne viene attraversato, offrendo nuove strade al suo interno.

La foto di gruppo con l’advisory board della fondazione e Lord Edward Young

Tornando quindi all’importanza del networking è palese come ogni relazione richieda tempo e dedizione: la chiave è riconoscere il valore di ciascuna relazione e dare loro il tempo che meritano. Ma ciò che rende davvero il networking interessante è il momento in cui superiamo le formalità. Una conversazione aperta e autentica può far emergere l’essenza di chi siamo e cosa cerchiamo. Ed è in questa interazione che si svela un collegamento profondo tra il networking e le soft skills, quelle abilità personali che descriviamo con orgoglio nei nostri curricula. Il networking è quindi una palestra dinamica per sviluppare competenze legate all’intelligenza emotiva, poiché coinvolge la capacità di costruire relazioni significative.

Marcello Presicci e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Dialogare quindi con chi ha assistito, e in qualche modo lievemente influenzato, la recente storia della monarchia inglese ha rappresentato per la nostra Fondazione (nella quale figurano tra gli altri Stefano Lucchini, Massimo Lapucci, Maximo Ibarra, Roberta Casali, Brad Staples) un’occasione unica di arricchimento personale e professionale. Non sorprende quindi come l’arte sia uno straordinario acceleratore di relazioni sane, certamente anche propedeutiche alla propria sfera lavorativa di riferimento.  Per questo occorre sempre sottolineare come l’arte, insieme allo studio connesso alla cultura, sia in grando di aumentare la caratura di ogni relazione umana. Circa 25 anni fa il neuroscienziato Ramachandran aveva proposto una teoria sul rapporto tra alcune aree cerebrali e la percezione estetica di opere d’arte. Tecniche di neuroimmaging permisero di comprendere alcuni processi cerebrali coinvolti nella percezione ed elaborazione di stimoli connessi all’arte. Si è giunti alla conclusione che i fondamenti dell’esperienza estetica possono essere ricondotti ad elementi della psicologia cognitiva e ad un complesso sistema di connessioni cerebrali tra corteccia, aree visive e centri emozionali del sistema limbico.

Non dobbiamo dunque trascurare l’importanza estrema dell’arte e della componente culturale come potente strumento di legame umano e facilitatore di relazioni tra differenti individui.
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