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Il progetto ReWriters entra nei licei e dialoga con la società civile per riscrivere le regole della convivenza sociale

Di Redazione TPI
Pubblicato il 1 Dic. 2021 alle 12:25 Aggiornato il 1 Dic. 2021 alle 12:33

Il progetto pilota è a Roma e ha preso il via da una settimana al Liceo classico dante Alighieri: durerà l’intero anno scolastico. Grazie ai fondi dell’Unione Europea e alla Regione Lazio, il Movimento Culturale ReWriters entra quindi nelle scuole, vincitore del bando Progetto formazione e cultura: valore, letteratura e produzione letteraria (POR-FSE Lazio 2014/2020 – Asse III – Istruzione e Formazione), per insegnare alle nuove generazioni ad orientarsi nel nuovo mondo, riscrivendone le regole.

“Tutto ciò che possiamo fare per chiedere scusa ai giovani del mondo che lasciamo loro e dei problemi enormi che dovranno saper risolvere se vorranno sopravvivere – dichiara la scrittrice, giornalista e attivista Eugenia Romanelli, founder di ReWriters – è insegnare tutto ciò che di buono abbiamo imparato, mettendolo interamente a loro disposizione. In aula educhiamo ragazze e ragazzi a diventare consapevoli delle loro capacità e risorse, usando il nostro metodo: la scrittura, anzi la riscrittura, per creare contro-narrazioni e nuovi immaginari, a partire dal pensiero creativo e divergente”.

In aula andrà una schiera di riscrittori e riscrittrici dalle competenze più disparate, dalla giornalista di Repubblica Rory Cappelli, che farà fare loro un progetto di MOJO – Mobile Journalism, al social media manager dell’ISTAT e di ReWriters, Giovanni Prattichizzo, dalla scrittrice e sceneggiatrice Roberta Calandra alla Guida Turistica Nazionale Vera Risi, dall’avvocata Anna Chiara Forte, all’attivista e campaigner Monica Di Sisto, fino all’architetta-inventrice Cristiana Meloni. Tutti e tutte insieme per parlare di scrittura ma anche di etica, o meglio di come usare la scrittura per fare una “rivoluzione valoriale”, unica innovazione sensata.

Ma non finisce qui, perché “i ReWriters sono attivistə vocazionalə laicə” (Drusilla Foer) e la loro missione è appunto fare una rivoluzione valoriale a tutti i livelli. Per questo, l’11 e il 12 dicembre, hanno organizzato un workshop online per fare rete e mettere in contatto la società civile (chi si iscrive: vedi qui) con i riscrittori e le riscrittrici che, a questo giro, saranno nomi molto noti, pensatori e pensatrici che hanno già dato prova della loro capacità di game-changing: la scrittrice Teresa Ciabatti, nominata proprio nel 2021 al Premio strega, parlerà del potere della letteratura sulla riscrittura dell’immaginario, i Fridays For Future, movimento ambientalista, parleranno della giustizia intergenerazionale Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, parlerà della Teoria del Cambiamento, la politica Sabrina Alfonsi parlerà di etica della biocultura e dell’importanza di riscrivere il rapporto tra essere umano e animali, il direttore di Exibart Cesare Biasini Selvaggi parlerà della “buona politica”, ripensando radicalmente i modelli di governo, di coesione sociale, di convivenza con le intelligenze non umane, e ripartendo dalla partecipazione attiva in quanto esercizio di democrazia, la business coach Barbara Santoro, specializzata in change management, parlerà del concetto di consilienza e di che cosa significa fare impresa in modo innovativo, il fondatore di Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro parlerà dei grandi riscrittori e riscrittrici del passato come modello e ispirazione per questa rivoluzione valoriale dei ReWriters, il filosofo femminista Anna Maria Liguori, giornalista di La Repubblica, parlerà dei nuovi femminismi e di come occorra ripartire dagli uomini, la fondatrice dell’Istituto Italiano di Bioetica Luisella Battaglia parlerà di ecofemminismo e di cultura della cura, l’attivista ambientalista Annalisa Corrado parlerà di sostenibilità, Cristiana Meloni, architetta e inventrice, founder di LABO – Architects&Inventors, parlerà di cosa significa inventare e perchè le inventrici donne sono le candidate numero uno per riscrivere la contemporaneità, Pasquale Quaranta, giornalista della divisione digitale del Gruppo Gedi e founder di OMO – Osservatorio Media e Omosessualità, parlerà del linguaggio inclusivo come leva per cambiare il pensiero.

“Pensare che ormai il danno è fatto non ha senso, anche se la realtà è impietosa – conclude Romanelli. In nome della giustizia intergenerazionale abbiamo il dovere di fare il possibile fino all’ultimo respiro per riparare il danno che abbiamo compiuto depredando quel pianeta che ci permette la sopravvivenza”.

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