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“Orizzonti selvaggi”: Calenda presenta il suo libro a Orbetello. Modera il direttore di TPI, Giulio Gambino

Venerdì 19 luglio 2019 nella città toscana la presentazione del saggio dell'ex ministro, una riflessione sulla crisi dell’Occidente con una proposta radicale per superarla

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 15 Lug. 2019 alle 20:50 Aggiornato il 17 Lug. 2019 alle 14:14

È un appuntamento decisamente da non perdere, quello previsto per il 19 luglio 2019 a Orbetello: venerdì prossimo, infatti, ci sarà la presentazione dell’ultimo libro di Carlo Calenda, dal titolo “Orizzonti selvaggi – Capire la paura e ritrovare il coraggio“. A moderare il dibattito sarà il direttore di TPIGiulio Gambino.

Nella cittadina in provincia di Grosseto, in Toscana, l’ex ministro dello Sviluppo economico dei governi Renzi e Gentiloni (che con 272 mila preferenze nel Nord Est è risultato il candidato del PD più votato alle elezioni europee 2019) farà dunque una riflessione sulla crisi che l’Occidente sta vivendo negli ultimi anni.

Il suo libro (edito da Feltrinelli e pubblicato a ottobre 2018) del resto è un’analisi critica e puntuale di come tutto il mondo occidentale sia divenuto, in pochi anni, da simbolo di tolleranza e progressismo a vecchio baluardo in balia di populismi e sovranismi. Un’immensa area del mondo sprofondata nell’abisso della paura: del diverso, di ciò che è altro da noi, di ciò che non comprendiamo.

Di questo e di molto altro si parlerà dunque venerdì 19 luglio a Orbetello, a partire dalle ore 19 nel locale “Era ora”, in viale Marconi 8 (ex Idroscalo).

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Orizzonti selvaggi di Carlo Calenda | Di cosa parla il libro

“La battaglia per la democrazia è iniziata, e la stiamo perdendo per mancanza di visione e iniziativa politica”. Da questa fredda presa di posizione parte l’analisi di Carlo Calenda, che nel suo libro fa una panoramica di tutte quelle certezze che per decenni hanno accompagnato generazioni su generazioni e che oggi sembrano essere svanite del tutto.

In Occidente, del resto, il passato recente è diventato sinonimo di sconfitta, il futuro di paura e il presente di ingiustizia. In tutti gli ambiti: dall’economia alla tecnologia, dalla società alla cultura e all’identità dei popoli, acuita e ingigantita fino a sfociare nel sovranismo.

E la responsabilità di tutto questo, secondo Calenda, non è di altri che della classe dirigente che, arrendendosi davanti alla rapidità del cambiamento, ha rinunciato a governarlo, rompendo così la relazione di fiducia con i cittadini.

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È così che la politica è diventata tecnica e l’uomo nella sua interezza è stato travolto dalla paura. È questo il motivo, secondo l’ex ministro, che le forze populiste vincono le elezioni e mettono in discussione i principi della democrazia liberale.

Per questo motivo oggi le forze progressiste sono davanti a una grande sfida: non esorcizzare la paura con gli slogan, ma comprenderla e affrontarla mettendo in campo un progetto per una democrazia che abbia l’obiettivo di tutelare i diritti e le libertà e di potenziare l’uomo e la società, anche attraverso l’azione di uno Stato capace di proteggere gli sconfitti e gestire le trasformazioni.

L’appuntamento con Carlo Calenda, Giulio Gambino e il libro “Orizzonti selvaggi – Capire la paura e ritrovare il coraggio” è, lo ricordiamo, per venerdì 19 luglio 2019, dalle ore 19, a Orbetello.

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