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È stato scritto l’ottavo libro di Harry Potter, ma non è quello che vi aspettereste

"Harry Potter e il ritratto di ciò che sembrava un gran mucchio di cenere" è la creazione concepita da una tastiera automatica che, dopo aver letto automaticamente i sette precedenti libri, ne ha scritto uno da zero

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 25 Gen. 2018 alle 10:36 Aggiornato il 25 Gen. 2018 alle 10:38

A metà dicembre del 2017 un nuovo episodio della saga di Harry Potter è diventato virale su internet: Harry Potter e il ritratto di ciò che sembrava un gran mucchio di cenere.

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Se il nome vi suona familiare, ma al tempo stesso un po’ strano, avete ragione: la particolarità del nuovo libro che narra le avventure dei maghi di Hogwarts, è che non è stata J.K. Rowling, autrice degli altri sette, a scriverlo.

Harry Potter e il ritratto di ciò che sembrava una gran mucchio di cenere è l’opera concepita da una tastiera automatica che, dopo aver letto automaticamente i sette precedenti libri, ne ha scritto uno da zero.

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La tastiera automatica, è stata creata dal team di Botnik, “una comunità di scrittori, artisti e sviluppatori che collaborano con le macchine per creare nuove strane cose”, c’è scritto all’interno del sito.

Alcuni dei membri di maggiore rilevanza sono l’ex sceneggiatore di Clickhole Jamie Brew e l’ex editore di fumetti newyorkese Bob Mankoff, e l’unico strumento di scrittura che utilizzano è la tastiera automatica.

Essa funziona grazie all’analisi della combinazione di parole che probabilmente si susseguiranno, basata sulla grammatica e sul vocabolario utilizzati.

“Vorremmo, egoisticamente, non sostituire l’umanità con gli algoritmi. Al contrario, vogliamo trovare modi naturali in cui le persone e le macchine interagiscano per creare ciò che nessuno avrebbe creato da solo”, si legge sul sito.

E in effetti il risultato è molto bizzarro, ma anche molto divertente, perché il nuovo libro segue lo stile dell’autrice originaria, ma non senza alcune assurdità.

“Magia: era qualcosa che Harry Potter pensava fosse molto buono”, recita a un certo punto, e sembrerebbe quasi di leggere le parole della famosa scrittrice.

E continua, piuttosto verosimilmente: “Fogli coriacei di pioggia sferzavano il fantasma di Harry mentre camminava sul terreno verso il castello. Ron era lì e stava facendo una specie di frenetico balletto di tip tap”.

Forse può considerarsi eccentrico ballare freneticamente il tip tap senza un senso apparente, eppure la cosa è abbastanza inerente con il personaggio di Ron.

Ma poche righe dopo la narrazione perde ogni tipo di logica e razionalità, e si possono leggere frasi come: “Vide Harry e iniziò immediatamente a mangiare la famiglia di Hermione. La maglietta di Ron da Ron era brutta quanto Ron stesso. ‘Se voi due non riuscite a unirvi felicemente, diventerò aggressiva”, confessò la ragionevole Hermione”.

Il libro continua su questa linea fino alla fine, tra frasi che ricordano la vera storia di Harry Potter, alternate a periodi completamente folli e privi di senso.

“Per Harry, Ron era un uccello forte, lento e morbido. A Harry non piaceva pensare agli uccelli”, e ancora “Guardarono la porta, urlando su quanto fosse chiuso e chiedendogli di essere sostituito con una piccola sfera. La password era ‘DONNE DI CARNE’, gridò Hermione”.

Esilarante, assurdo e a tratti persino credibile: il team di Botnik, con la sua tastiera automatica, ha creato un libro con tutte queste caratteristiche, e secondo noi vale la pena leggerlo.

Per leggere un capitolo di Harry Potter e il ritratto di ciò che sembrava un gran mucchio di cenere clicca qui.

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