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Le mostre più belle da vedere a Roma in questi giorni di giugno 2022

Mostra di Jago a palazzo Bonaparte, Roma. Credit: Fabio Milano
Di Fabio Milani
Pubblicato il 24 Giu. 2022 alle 14:52 Aggiornato il 24 Giu. 2022 alle 14:54

Bill Viola. Icons of Light – Artemisia.
Palazzo Bonaparte. Roma. Fino al 26 giugno.
Ancora pochi giorni per vedere questa bella mostra. Per lui, che si è sempre interessato al tempo e alla tecnologia e che dall’indimenticabile mostra del 2008 al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal titolo “Visioni Interiori “, ritorna nella capitale con un mondo diverso da quello dell’epoca. Lo spettacolo che provavamo quando entravamo in quelle grandissime sale del Pde dove i personaggi dei suoi video avevano a che fare con i 4 elementi naturali ovvero cielo, terra, acqua e fuoco, ci emozionavano così tanto, spesso da lasciarci senza parole. Erano i tempi in cui i social o non esistevano o stavano facendo i primi passi. Prima di lui ed esattamente nel 1992 c’era stata la grande e unica mostra del padre della video art ovvero Nam June Paik. Lui assemblava vecchi monitor in disuso e gli ridava una dignità utilizzandoli per sparare con questi dei messaggi sociali spesso molto profondi.
Vedere la mostra di Viola adesso ha tutto un altro sapore. Il bombardamento di immagini che subiamo tutti i giorni attraverso i social e i nostri iPhone, ci toglie l’effetto stupore e meraviglia com’era in passato. Si è tutti più lucidi e consapevoli e anche l’artista è più maturo. Pertanto dopo le sue sperimentazioni del passato, alcune presenti nella mostra, adesso è più facile comprendere il suo messaggio di rispetto e di unione tra la spiritualità orientale con quella occidentale. In questa mostra retrospettiva che parte dagli anni settanta e arriva fino ad oggi, i suoi lavori ci mostrano in profondità il rapporto tra uomo e la natura, portandoci a riflettere sulla cultura che spazia da quella buddista a quella cristiana. Nella serie dei suoi video “ Passions” Bill ci fa vivere un’esperienza incredibile reale ma virtuale portandoci fino all’intimità e alla spiritualità con i personaggi protagonisti delle scene.
La curatrice è sua moglie Kira Perov che insieme a lui ha selezionato 15 lavori che vanno dal 1977-79 con “The Reflecting Pool” fino al 2014 con la serie “ Martyrs “. Sono presenti anche i suoi capolavori “ Ascension “del 2000 e la stupefacente serie dei “Water Portraits “del 2013. La mostra rappresenta un percorso immersivo a volte surreale che Vi porterà a scrutare i vostri luoghi più intimi e inesplorati invitandovi a riflettere e a recuperare la Vostra memoria. Ovviamente Bill Viola unisce la storia dell’arte con i suoi video sperimentali nei quali sono presenti anche le citazioni dei grandi artisti suoi predecessori.

JAGO
THE EXHIBITION. PALAZZO BONAPARTE. Prorogata fino al 28 agosto 2022.
Seguitissimo dai giovani che lo paragonano ad una rock star questo artista scultore è riuscito in poco tempo e tutto da solo a diventare un culto per masse di persone che lo seguono sui social. Lui si occupa personalmente della comunicazione, organizza le dirette streaming attraverso le quali coinvolge i suoi fans. Amato da pubblico ma osteggiato da gran parte della critica, lui porta avanti le sue idee e i suoi lavori dei quali in questa mostra troverete una vasta rappresentanza. Tra questi sono presenti i sassi di fiume scolpiti (da “Memoria di sé “a “Excalibur “), fino alle opere monumentali create recentemente dal titolo (“Figlio Velato “e “Pietà “) passando per le opere intermedie di carattere religioso e tra queste il “ritratto di Papa Benedetto XVI (“ habemus Hominem “) La mostra è curata da Maria Teresa Benedetti.

Mostra di Jago a palazzo Bonaparte. Credit: Fabio Milani

TIZIANO. DIALOGHI TRA NATURA E AMORE. Galleria Borghese. A cura di Maria Giovanna Sarti.
È appena terminata la bellissima mostra su Guido Reni e dal 14 giugno a 18 settembre 2022 la Galleria Borghese presenta questa mostra dossier concepita in occasione del prestito di “Ninfa e Pastore “, opera autografata nel 1565 dal Maestro, concessa dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in occasione di uno scambio culturale tra le due istituzioni. Il suo arrivo ha permesso di far connettere tra loro opere che hanno come riferimento i temi più trattati dall’artista ovvero La Natura, L’Amore nelle sue diverse forme, divino, naturale e matrimoniale e il Tempo. “Ninfa e Pastore “ è tra le ultime opere realizzate da Tiziano e da alcuni studiosi rappresenta il massimo delle sue aspirazioni artistiche. La mostra occupa la stanza XX del primo piano del palazzo dove sono presenti altri lavori del Maestro. Nella sala troverete “Amor sacro e Amor profano “e “Venere che benda Amore “collocati uno di fronte all’altro. Mentre lungo l’altro asse troverete la “Ninfa e il Pastore” di fronte alle “Tre età” sulla parete opposta realizzato dal Sassoferrato proprio per la famiglia Borghese e copia dell’originale del Tiziano. Tale collocazione sta a significare che con l’età avanzata, l’amore si trasforma e il tempo che scorre fa scomparire tutto e la fine si avvicina.

LE FORME DEL TEMPO
FABIO BARILE E DOMINGO MILELLA
Museo Nazionale Italiano – Terme di Diocleziano – Roma. Fino al 31 luglio 2022
A cura di: Alessandro Dandini De Sylva. Interessante dialogo tra le fotografie di Fabio Barile e di Domingo Milella e lo spettacolare contenitore delle Terme di Diocleziano. Si parla del tempo, di come questo modella la natura e tutto ciò che ci circonda. Due fotografi nati nel 1981, stesso anno di nascita del curatore Alessandro Dandini De Sylva. Viaggiatori per passione. I loro lavori che indagano sui processi geologici che hanno modificato luoghi, siti archeologici e territori sparsi sul nostro pianeta. Piramidi in Egitto, Turchia, Campo Imperatore in Italia, sono tra le mete principali che hanno ispirato gli artisti.
I loro lavori fanno da cornice ai reperti archeologici presenti nel museo. Tra questi una bellissima testa frammentaria del cosiddetto Diomede, provenienza ignota, II secolo d.c. (età adrianea). La mostra prende titolo dal libro di George Kubler “La Forma del Tempo “con una piccola modifica. L’impatto delle opere dei due Fotografi con il contenitore delle Terme Romane è molto graduale, rispettoso e non invasivo. L’Allestimento non facile ma riuscito. Le loro foto sull’Archeologia della natura diventano quasi un viaggio nel tempo di cui le Terme di Diocleziano sono appunto la macchina. Assolutamente da vedere.

Credit: Fabio Milani

CRAZY
Chiostro del Bramante – Roma
A cura di: Danilo Eccher. Fino al 08 gennaio 2023
La mostra più fantastica, pop, interattiva, stupefacente che ci sia in giro. I visitatori vengono a contatto con le opere di artisti internazionali di tutto rispetto.

Credit: Fabio Milani

Ventuno sono gli artisti presenti che con i loro lavori surreali, paradossali e folli vi faranno divertire quel che basta per farvi vivere un’esperienza sensoriale e umorale che dopo più di due anni di pandemia fa veramente bene. Criticata da parte di alcuni settori dell’arte perché’ vista come un’operazione meramente commerciale e lucrativa, CRAZY invece fa bene alla psicologia dei visitatori e, a quanto pare, è molto apprezzata dai giovani che per visitarla devono rinunciare ad una serata in discoteca.

Credit: Fabio Milani

Questi sono gli artisti partecipanti: Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu.

Credit: Fabio Milani

Consiglio anche le mostre di:
Sebastiao Salgado “AMAZONIA “al Maxxi fino al 21 agosto 2022. Oltre 200 scatti realizzati nell’Amazzonia brasiliana tra foreste, fiumi, montagne e le popolazioni che la abitano. Un viaggio virtuale in un luogo lontanissimo e accompagnato dalla musica del grande musicista scomparso da poco Jean Michel Jarre;

SUPERBAROCCO. Arte a Genova da Rubens a Magnasco. Scuderie del Quirinale. Fino al 03 luglio 2022. Una grande e complessa mostra con 120 opere delle quali molte sono arrivate da diversi musei del mondo e da collezioni private e che vuole farci rivivere il fasto e il lusso di quel periodo in cui la superba Genova dominava il mar mediterraneo fino alla sua decadenza. Si parte dai bellissimi ritratti di Rubens e di Van Dick e si arriva al famoso “trattenimento in un giardino di Albaro “del pittore Alessandro Magnasco in cui si vede una veduta della città priva di emozioni e, dando le spalle al mare, un gruppo di nobili minuscoli rispetto al panorama, segno questo di ininfluenza politica e di fine dei fasti repubblicani.

Mostra Superbarocco. Credit: Fabio Milani
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