Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Cultura

La Regina di Kabul: in libreria le storie di Emergency dall’Afghanistan

Con Gino Strada tra i volti e le ferite di una guerra infinita

Di Redazione TPI
Pubblicato il 3 Nov. 2021 alle 13:29 Aggiornato il 3 Nov. 2021 alle 13:29

Esce il 17 novembre in tutte le librerie e gli store online La regina di Kabul. Storie dall’Afghanistan di Emergency. Il volume ridisegna vent’anni di Afghanistan, e l’impegno dell’associazione in quella terra amata e martoriata, attraverso piccole, indimenticabili storie, spesso ad altezza di bambino, perché il più delle volte sono i piccoli, i civili a pagare il prezzo delle guerre decise sul tavolo dei grandi. Lo firma Vauro Senesi, portavoce dell’ong dal 2006 al 2009, con una nota di Cecilia Strada, che ha presieduto fino al 2017 l’associazione fondata dal padre Gino.

Un bambino che costruisce nel segreto il suo aquilone. Una donna con il burqa che sfida ogni convenzione per lavorare nel nuovo ospedale appena sorto nella capitale. Un calligrafo che accetta l’inaudito compito di dipingere ciò che è proibito. Un ragazzino arruolato a forza dai talebani mentre governa le sue pecore. Un’infermiera che si incammina lungo sentieri minati per prestare soccorso. E su tutti, lo spettro incombente della guerra, perché non ha conosciuto altro scenario la maggior parte della popolazione afgana.

Sono lampi indimenticabili queste storie dell’Afghanistan di Emergency, l’associazione che Gino Strada ha fondato nel 1994 per offrire cure gratuite alle vittime della guerra e della povertà, e per cui ha lavorato ogni giorno sino all’ultimo, il 13 agosto del 2021, quando i talebani, ormai alle porte della città, si accingevano a riconquistare Kabul. Raccontano gli ultimi vent’anni di quella terra amata e martoriata dal punto di vista dei piccoli, spesso ad altezza di bambino, perché sono i piccoli, gli scartati, a pagare il prezzo delle guerre decise sui tavoli dei grandi. Ridisegnano ciò che gli occhi hanno assorbito in diverse missioni sul campo, e insieme l’impegno quotidiano di centinaia, migliaia di uomini e di donne. Come Gino, ognuno di loro sa bene che se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, allora sarà la guerra a buttare fuori dalla storia l’uomo.

«Quando vedi cose insopportabili, immaginale splendenti. Sono i versi che una poetessa afgana del decimo secolo scrisse con il suo stesso sangue. Ecco, sia pure nel sangue bisogna creare immagini di bellezza», disse il dottore. «Dobbiamo».

Vauro Senesi è stato dal 2006 al 2009 portavoce dell’ong EMERGENCY, che Cecilia Strada ha diretto sino al 2017. Con EMERGENCY ha partecipato a missioni in Afghanistan, Iraq, Sierra Leone, Sudan. Tra le sue opere, Afghanistan Anno Zero, con Gino Strada e Giulietto Chiesa, e Kualid che non riusciva a sognare, entrambe tradotte in diversi Paesi.

«C’è la foto di una cartella clinica; carta bianca, inchiostro nero. Sul foglio di ammissione in pronto soccorso la sagoma di un corpo per segnare con una crocetta i punti delle ferite. “Maschio, 7 anni” e sulla sagoma ci sono più croci che aria. “Schegge”. È quello fa un’esplosione a chi è abbastanza lontano da sopravvivere, non abbastanza lontano da uscirne com’era prima… Se vuoi sapere come sta andando una guerra, chiedi al reparto manutenzione dell’ospedale». Cecilia Strada

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version