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“Israele e i palestinesi in poche parole”: il nuovo libro di Marco Travaglio

Di Redazione TPI
Pubblicato il 28 Nov. 2023 alle 12:44 Aggiornato il 28 Nov. 2023 alle 12:44

“Israele e i palestinesi in poche parole” è il nuovo libro di Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, in libreria e in edicola dal 17 novembre. In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l’Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d’Aosta) in due Stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei “fratelli” oltreché dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all’unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l’Egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l’Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall’assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d’un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent’Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.

L’autore

Marco Travaglio è direttore de il Fatto Quotidiano, giornale che ha contribuito a fondare. Ha lavorato con Indro Montanelli a il Giornale e a La Voce. Poi ha scritto per diverse testate, fra cui Sette, il Giorno, l’Indipendente, Cuore, il Borghese, l’Espresso, la Repubblica, l’Unità. È autore di molti best seller, tra i quali: L’odore dei soldi (con Elio Veltri, Editori Riuniti 2001), La scomparsa dei fatti (Il Saggiatore 2006), Viva il Re! (Chiarelettere 2013), È Stato la mafia (Chiarelettere 2014), Indro: il 900 (Rizzoli 2021) e, pubblicati da Paper First, B. come Basta! (2018), Padrini fondatori (con Marco Lillo, 2018), Bugiardi senza gloria (2020), I segreti del Conticidio (2021) e Scemi di guerra (2023).

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