Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Cultura

    La Guernica di Picasso è “un’autobiografia”: la nuova interpretazione dell’opera

    La Guenica, famoso quadro di Pablo Picasso, sarebbe un 'opera autobiografica

    Lo storico dell'arte Juarranz de la Fuente ha studiato i lavori e la vita di Pablo Picasso e ha smentito l'idea che la Guernica sia un'opera politica. In realtà si tratta di un "ritratto di famiglia"

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 17 Apr. 2018 alle 14:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:42

    “Guernica”, l’opera di Pablo Picasso più famosa al mondo, altro non è che un semplice “ritratto di famiglia” e non la denuncia degli orrori della Guerra civile spagnola.

    Questa la tesi sostenuta da José Maria Juarranz de la Fuente, storico e docente di Storia dell’arte spagnolo adesso in pensione.

    Il quadro “non rappresenta affatto il bombardamento di Guernica”, sostiene infatti lo studioso.

    Il professore ha pubblicato il libro “Guernica. La obra maestra desconocida” (Guernica. L’opera maestra sconosciuta) in cui “distrugge un mito” attraverso una rilettura approfondita della genesi e dei contenuti del quadro, come riporta il quotidiano spagnolo El Pais. 

    Il primo elemento messo in discussione è il nome stesso dell’opera. Secondo Juarranz il titolo non è stato ideato da Picasso, ma sarebbe un’idea di un amico del pittore che, dopo aver visto il quadro, ha esclamato “Guernica!”, riferendosi al famoso bombardamento tedesco che aveva colpito la città basca.

    Alla base della tesi del professore ci sono anche considerazioni riguardanti la tempistica della realizzazione dell’opera.

    Il dipinto ad olio fu commissionato dal governo della Seconda repubblica per l’Esposizione universale e iniziato prima del bombardamento del 26 aprile 1937.

    Infine, lo storico spagnolo mette in dubbio la natura politica del quadro. Picasso infatti si e’ sempre considerato apolitico: “Perché quest’opera avrebbe dovuto fare eccezione?”, si domanda il professore nel suo libro.

    Dopo aver studiato l’artista, tutti i suoi lavori precedenti e i 15 schizzi preparatori, lo studioso afferma che Picasso non ha voluto raffigurare il bombardamento e la distruzione della città di Guernica, bensì “tre momenti fondamentali della sua vita”.

    Il primo momento è il terremoto di Malaga nel natale del 1884. Picasso, che allora aveva tre anni, si precipitò fuori casa con sua madre, incinta di sua sorella Lola.

    Il secondo fu il suicidio del suo amico Casagemas, da cui ebbe inizio il “periodo blu”, mentre il terzo fu il divorzio da sua moglie Olga.

    Nella Guernica, quindi, sarebbero raffigurati tutti i personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella vita dell’artista.

    La madre che nel quadro piange la figlia che stringe tra le sue braccia è Marie Thérése, “l’amante clandestina dalla quale ha avuto anche una figlia: Maya”, spiega il professore.

    Il toro, invece, “è lo stesso Picasso che volle concedersi un autoritratto alla maniera di Velazquez e Goya”. L’uccello rappresenta “Dora Maar: la sua amante ufficiale 29enne ed è ritratto sul tavolo mentre cinguetta e apre la bocca come per chiedere cibo. Ed è così che Picasso aveva dipinto Dora Maar in altre occasioni”, sostiene Juarranz.

    “Le sue piccole dimensioni indicherebbero, inoltre, la sua minore importanza rispetto alla madre, alla moglie e alla fedele Marie Thérése, madre di sua figlia”.

    Il cavallo rappresenta Olga Koklova, ballerina ucraina e moglie di Picasso. Nel 1935 il pittore aveva chiesto il divorzio e il processo non era concluso al momento della realizzazione di Guernica.

    La ballerina aveva 45 anni, Picasso 55. “Fu uno dei peggiori momenti della vita di Picasso. Nei disegni precedenti aveva dipinto una coppia di cavalli in atteggiamento amorevole; poi fece la sua comparsa il quadrupede in atteggiamento violento. Le attribuiva un personaggio difficile e la lingua tagliente simboleggiava aspre discussioni. Picasso non ha mai divorziato. Olga morì di cancro nel 1955”.

    La bambina nel grembo di sua madre è Maya, la figlia che l’artista aveva avuto da Marie Thérése Walter.

    Picasso l’avrebbe “ritratta in uno dei momenti che lo avevano maggiormente colpito: la nascita, quando la bimba stava per morire e fu il pittore stesso a battezzarla non sapendo quanto a lungo sarebbe sopravvissuta. Poi divenne il suo padrino. Maya Widmaier-Picasso aveva 20 mesi quando suo padre dipinse Guernica. Il guerriero morto è Carlos Casagemas, l’amico suicida di Picasso. Pittore anch’egli, si sparò all’età di 20 anni (in diversi schizzi lo dipinse in una pozza di sangue) per il rifiuto di una donna (la spada spezzata avrebbe simboleggiato la sua impotenza sessuale)”.

    Le donne, prosegue lo storico spagnolo, rappresentano la madre di Picasso, Maria.

    “Sia la donna con la lampada che quella che poggia un ginocchio sul pavimento evocherebbero sua madre, ritratta nel drammatico momento del terremoto di Malaga, quando Picasso aveva tre anni e dovettero scappare di casa frettolosamente. Come quel giorno, entrambi portavano un fazzoletto”.

    La figura ritratta con le braccia alzate verso l’alto è un angelo, un personaggio “enigmatico e ambiguo”, secondo lo studioso.

    Con le sue ali, la tunica ai piedi, le mani sollevate, che ricordano le immagini iconiche di Goya o El Greco, e le fiamme che emanano dal suo corpo, raffigurate con dei triangoli, “questa figura rappresenta un angelo in fiamme”.

     

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version